Come sempre l’inizio di dicembre ha visto freddi venti da nord scagliarsi sulla nostra Penisola. Il sud Italia è stato pesantemente colpito dalla perturbazione e i forti venti hanno causato danni ingenti, soprattutto in Costiera Amalfitana. Il maltempo ha ovviamente infierito sui processi migratori della fauna diretta a sud per lo svernamento.
Una coppia di beccacce, stremate dal freddo e dal vento, è stata protagonista di un incontro molto emozionante. Sui ripidi tornanti che sovrastano la celebre Amalfi si staglia la piccola, splendida Atrani, panoramica cittadina salernitana arroccata su uno dei punti più panoramici della Costiera Amalfitana. Il portone dell’antico duomo di Atrani è stato scelto da due beccacce come riparo e ricovero dopo aver volato nella tempesta. Una fredda mattina passa di là, svolgendo le sue mansioni lavorative alla guida del camion, un giovane cacciatore, Gerardo, appassionato di caccia al cinghiale. Ai suoi occhi non è sfuggito l’atteggiamento dei gatti intorno alla chiesa, intenti a cacciare nelle tipiche pose da felini predatori.
Incuriosito dal loro atteggiamento Gerardo scende dal camion e si avvicina cauto ai predatori, scoprendo che i loro appetiti sono mossi dalle due beccacce inermi e stremate dal vento. Stanca e incapace di spiccare il volo, la prima beccaccia cerca riparo dai gatti nascondendosi sotto le auto in sosta. Senza pensare Gerardo la prende e la porta in salvo nel camion. Poco più avanti si imbatte nell’altra, molto più provata e con gli occhi semi-chiusi, si lascia prendere senza tentare nemmeno la fuga. “Chissà che la prima beccaccia non si sia messa a pedinare di proposito per attirare a sé i gatti e lasciare a questa la possibilità di recuperare un po’ le forze?” pensa romanticamente Gerardo.
La ricerca di un centro raccolta animali selvatici diventa inutile. A fine turno gli animali sembrano aver recuperato le forze, il vento si è placato e il tramonto infuocato sul mare promette tempo sereno. Gerardo non ha più dubbi. Porta le beccacce nei pressi di un bosco, ai piedi dei Monti Lattari. Il frullare delle loro ali è la più grande ricompensa per il giovane che ha restituito loro la libertà.