Cinghiali e non solo
Nell’ambito del Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana (PRIU), ieri, domenica 28 gennaio, a Lagopesole, si è svolta la “Giornata del cacciatore”: un momento di confronto e di informazione per tutti gli interessati e, contestualmente, l’avvio delle attività di contenimento della specie sul territorio. La foresta “Lagopesole”, ricadente in agro di Filiano e di Avigliano, rientra tra le “aree critiche” individuate dal Piano regionale e costituisce un luogo di ricovero e di proliferazione del cinghiale, come più volte segnalato da cittadini e autorità competenti.
Prima edizione
L’iniziativa è stata illustrata dall’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Basilicata, Alessandro Galella: “Siamo felicissimi di presentare la prima giornata del cacciatore in Basilicata, un evento per parlare dello stato attuale delle politiche venatorie ma soprattutto per guardare al futuro e considerare la caccia come una grande risorsa a disposizione dei lucani e di tutti gli appassionati”. Alla conferenza stampa è intervenuta anche la dirigente Emilia Piemontese che ha spiegato gli aspetti tecnici legati all’evento e che ha dichiarato: “La giornata vuole essere un incoraggiamento alle attività di controllo della specie per evitare danni alle colture agricole e per contrastare l’allarme sociale derivante dalla presenza dei cinghiali nelle aree urbane e periurbane”.
Le aree più sensibili
L’Ufficio Politiche Ittiche e Venatorie, Gestione Fauna Selvatica, Agroambiente attestato alla Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha individuato, sul territorio regionale di competenza, le aree più sensibili all’impatto causato dal cinghiale provvedendo alla costruzione della cartografia delle aree di rischio. In Basilicata la stima più aggiornata del numero dei cinghiali al momento a disposizione è pari a circa 88.600 unità. L’obiettivo, così come previsto da disposizioni ministeriali, è l’abbattimento dell’80 per cento dei capi per ridurre la popolazione a circa 17.720 capi. Il Piano regionale prevede interventi di controllo/selezione che si dovranno realizzare tramite abbattimento da appostamento fisso o con il metodo della girata: la girata è costituita da operatori formati, in un numero adeguato, in possesso di idonea abilitazione e con cane abilitato.
Grande soddisfazione
La modalità di abbattimento prevede anche la forma collettiva in cui le squadre di selecontrollori, composte da un minimo di 15 cacciatori formati, dovranno agire nelle aree in cui insistono gli allevamenti suinicoli e ove è stata accertata la presenza di nuclei consistenti di cinghiali, previa comunicazione agli organi competenti. Le attività saranno condotte in un’area buffer, georeferenziata, dall’allevamento suinicolo di 1.100 metri di raggio, per un’estensione pari a circa 380 ettari. Per quanto riguarda l’iniziativa in programma ieri nella foresta di Lagopesole, si evidenzia che è stata interdetta ogni altra attività, ad esempio raccolta di prodotti del sottobosco, trekking, biking, pascolo, raccolto di legname, ecc.). Soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti dagli Ambiti territoriali di caccia e dalle associazioni venatorie per l’impegno della Regione (fonte: Regione Basilicata).