La Regione Basilicata continua a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per fronteggiare la costante espansione numerica dei cinghiali, che come è noto determinano risvolti di natura biologica ma anche economica e sociale. Oltre a causare danni diretti e indiretti alle colture agricole e forestali, la presenza dei cinghiali nelle vicinanze dei centri abitati desta preoccupazione e allarmismo nei cittadini, mettendo a rischio l’incolumità delle persone per gli incidenti stradali causati dall’improvviso attraversamento degli esemplari di questa specie sulle strade”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Fanelli, commentando l’approvazione da parte della Giunta regionale del “Piano di abbattimento selettivo e controllo della specie cinghiale”, che si avvale anche del parere favorevole dell’Ispra. Spetterà agli Ambiti territoriali di caccia competenti per territorio “la pubblicazione dei successivi avvisi di selezione degli operatori abilitati all’esercizio del prelievo del cinghiale, esclusivamente per il reclutamento dei neo abilitati al prelievo selettivo”. Entro 10 giorni gli Atc dovranno dare applicazione a quanto previsto nel Piano e nei disciplinari impiegando gli operatori inseriti negli elenchi che abbiano già partecipato alle attività di prelievo nelle stagioni venatorie precedenti, senza alcuna richiesta e versamento aggiuntivo all’ATC di appartenenza.
Gli Atc dovranno inoltre trasmettere al competente ufficio della Regione con cadenza mensile “una relazione dettagliata indicando il numero dei capi abbattuti e l’entità dei danni all’agricoltura causati dalla specie cinghiale suddivisi per Comune”. Le attività di prelievo selettivo dei cinghiali potranno essere svolte, per l’anno 2021, tutti i giorni della settimana ad eccezione del lunedì, martedì, venerdì, prelevando 5.600 capi secondo la ripartizione riportata nel piano; il piano prevede altresì la possibilità del prelievo di urgenza o su chiamata. Il piano di controllo triennale 2021-2023 ha l’obiettivo di ridurre di almeno il 30 per cento le richieste dei danni causati alle colture agricole con un prelievo in controllo senza vincoli quali-quantitativi e senza limite numerico, adottando, a seconda dei periodi, le forme di prelievo ammesse nel periodo di durata del piano (2020-2023).
Il prelievo è consentito tutti i giorni della settimana, prevedendo anche la possibilità da parte dei proprietari e/o conduttori di fondi agricoli muniti di licenza di caccia di effettuare il controllo, previa richiesta di autorizzazione, la cui validità è di mesi 12 dalla data di rilascio. A fronte del rischio di introduzione in Italia del virus delle Peste suina africana, la Regione fornirà agli addetti ai lavori opportune indicazioni affinché ogni cinghiale abbattuto che presenti comportamenti anomali, riconducibili a questa specifica infezione, venga segnalato alle autorità competenti quali guardie venatorie, Polizia provinciale, Carabinieri forestali, servizi veterinari delle Asl.
Accogliendo una specifica richiesta delle associazioni venatorie a seguito della sospensione della caccia per l’emergenza covid-19, la Giunta regionale ha inoltre deciso di prorogare di dieci giorni (dal 21 al 31 gennaio 2021) la data di chiusura dell’attività venatoria per le specie beccaccia, tordo bottaccio, tordo sassello e cesena. Una scelta che a parere dei tecnici del Dipartimento “non produce alcuna significativa alterazione sull’andamento riproduttivo e migratorio delle specie interessate”, spiega l’assessore Fanelli precisando che “in ogni caso è prevista la sospensione dell’attività venatoria in caso di eventi atmosferici avversi, così come prevede la legge”.