Gabbie di cattura
“Dare nuovo impulso alle azioni di controllo della specie cinghiale nel parco Regionale della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri”. È quanto afferma l’Assessore all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico, ad esito della pubblicazione dell’avviso esplorativo per manifestazione di interesse finalizzata all’individuazione di un soggetto economico per l’affidamento della concessione del servizio di contenimento della specie cinghiale mediante gabbie di cattura all’interno del Parco della Murgia Materana nel rispetto delle strategie di intervento per la eradicazione della PSA – Peste Suina Africana. “Il servizio da affidare, – spiega Latronico – consiste nella cattura, ritiro, carico e trasporto di cinghiali catturati nel perimetro dell’area protetta tramite n.10 gabbie trappola fornite dall’Ente Parco; la misura è attuata nell’ambito del programma Inngreenpaf – Attuazione di buone pratiche per il contenimento della presenza del cinghiale nei territori delle aree protette della Basilicata a salvaguardia degli habitat della rete natura 2000.
Misure concrete
Nel dettaglio, aggiunge Latronico, a seguito delle ordinanze regionali e nazionali relative alle misure di contenimento della cosiddetta ‘PSA’ la nuova governance dell’Ente, presieduta da Giovanni Mianulli, a pochi mesi dal suo insediamento, ha messo in campo misure concrete per tendere all’obiettivo di prelievo dei capi previsti dal piano di eradicazione della peste suina africana, approvato di recente dalla giunta Bardi, che stima in ben 5.000 capi presenti nel perimetro del parco della Murgia Materana.
Un nuovo impulso
“La Basilicata – sottolinea l’assessore Latronico – ha condizioni straordinarie per le quali occorre attuare interventi straordinari. Stiamo lavorando con l’ufficio Parchi per cercare di dare ulteriore impulso alle azioni di controllo della specie cinghiale nell’alveo del nuovo quadro normativo nazionale e regionale. Questa misura, – conclude l’assessore all’Ambiente – è in linea con le azioni che si stanno già effettuando nei parchi nazionali e regionali e nelle aree protette, in sinergia con gli Enti Gestori, con il Commissario nazionale per la peste suina africana e con le Direzioni generali Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Salute e Politiche della Persona”. (Fonte AGR BASILICATA)