Il Banco di prova di Gardone Val Trompia è considerato l’ufficio anagrafe delle amri da fuoco italiane e importate nel nostro paese, prima di essere commercializzate. Per testare la sicurezza e l’affidabilità di ogni amra, è indispensabile passare per il Banco di Prova Nazionale. Le armi cerificate che passano gli scrupolosi controlli, hanno il permesso di essere vendute nelle armerie.
La costituzione del Consorzio con i comuni di Brescia, Gardone Val Trompia, la Camera di Commercio di Brescia ed il Ministero dell’Industria dell’allora Regno di Italia nei primi del ‘900, è scaturita dall’esigenza dei fabbricanti di armi della Provincia di Brescia di testare la qualità e la affidabilità dei loro prodotti.
Il Regio decreto n° 20 del 13/01/1910 ufficializzò la creazione del Banco di Prova con sede a Brescia e Gardone V.T.
Il Consorzio iniziò la sua attività a pieno regime solo negli anni ’20, dopo che la legge n° 3152 del 1923 rese obbligatorio testare le armi da fuoco prima di essere commercializzate. Con il Regio Decreto del 15 novembre 1925, il Banco di Prova acquisì la denominazione di “Banco Nazionale di Prova per le armi da fuoco portatili”. Con l’adesione nel 1928, da parte dell’Italia, alla Convenzione di Bruxelles, con la quale alcuni paesi Europei riconoscevano unilateralmente le prove sulle armi eseguite nei rispettivi Banchi di Prova, si completò l’ufficializzazione del Banco di Prova Nazionale (BPN).
La crisi economica mondiale che interessò anche l’Italia nel 1928, causò la chiusura della sede di Brescia, rimandendo aperta solo quella di Gardone Val Trompia, la cui sede è ancora oggi in via Mameli.
Nel corso degli anni, il BPN si è adattato alle diverse e continue esigenze dal punto di vista normativo, al fine di assolcere al meglio il suo compito. Un esempio di tali adattamenti è stata la legge n° 186 del 23 febbraio 1960, con la quale si sostituiva il RDL n° 3152 del 1923 sulla obbligatorietà della punzonatura delle armi da fuoco portatili. Inoltre, con la legge n° 993 del 12 dicembre 1973 si approvava la seconda Convenzione di Bruxelles (luglio 1969), con la quale venivano riconosciuti reciprocamente i punzoni di prova fra alcuni paesi europei come Austria, Belgio, Federazione Russa, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Spagna, Ungheria e con la Repubblica del Cile. La setssa legge ufficializzava la creazione della Commissione Internazionale Permanente (CIP), con cuisi fissavano i criteri di prova per la sicurezza dell’utilizzatore finale dell’arma. Un ulteriore adattamento normativo è datato 1975 con la promulgazione della legge n° 110 , al fine di integrare e regolamentare le norme per il controllo delle armi e delle munizioni, inserendo l’obbligo della catalogazione delle armi rigate. Con tale legge di attribuiva al BPN il compito di appurare la conformità delle armi al Catalogo Nazionale.
Ancora, la legge n° 509 del 6 dicembre 1993 stabiliva che il BPN era l’unico organo competente all prova delle armi da fuoco portatili e delle munizioni commerciali.
L’ultimo adattamento normativo risale al 2001 con il D.M. n° 362, il quale verifica e disciplina le armi ad aria compressa e le repliche di armi ad avancarica monocolpo.
Le leggi sopra elencate hanno consentito al BPN di divenire il “controllore tecnico” delle armi e delle munizioni italiane ed importate, la fine di consentire la loro commercializzazione. Occorre ricordare che il Ministero dello Sviluppo Economico partecipa al consiglio di amministrazione, anche per la nomina del Direttore Generale.
Vediamo nello spefico l’attività del BPN.
Terminata la prova ed i controlli di sicurezza, vengono apposti dei punzoni sul fusto o sulla canna dell’arma, con i quali viene indicata la data del test. Gli stessi codici alfanumerici vengono riportati in una tabella, dove ad ognuno di essi corrisponde l’anno della prova balisitica alla quale è stata sottoposta l’arma.
Il compito del BPN è anche quello di verificare la resistenza balistica di giubbetti, elmetti, vetri anti proiettili, serramenti e blindature in genere, sia per le Forze di Polizia che per le aziende produttrici, nonché per gli Istituti di Vigilanza. Inoltre, viene chiamato ad effettuare prove speciali di precisione, affidabilità e resistenza su armi e munizioni.
In conclusione, il Banco di Prova Nazionale è un’istituzione con la quale si migliorano la qualità e l’affidabilità della produzione armiera italiana, la fine di rendere il Made in Italy sempre competitivo a livello nazionale ed internazionale.