Balistica Venatoria: Le palle slug e il tiro al cinghiale
Invenzioni varie: 1) Sferica – 2) Lethal – 3) Destructor – 4) Palla rigata – 5) Palla con concentratore – 6) Berntheisel-Luneville a frammenti 7) A frammenti – 8) Lavré a frammenti incatenati – 9) Treff di Mahrhold e Peterlongo – 10) Oberhammer – 11) A punta d’acciaio – 12) Kohler – 13) Palla cava M. F. (Dal Waffenlexikon di Lampel-Mahrhold ).
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Dalle lettere di chi mi chiede consigli balistici ho visto come vi sia ben poca chiarezza di idee sull’uso di palle singole (in inglese slug). La maggior parte poi non riesce a comprendere come mai queste palle siano così precise nei bersagli di prova dei venditori e manchino invece il bersaglio sul campo.
Un proiettile per essere preciso deve essere stabilizzato. Nei fucili a canna rigata la stabilizzazione si ottiene imprimendo al proiettile a forma allungata, anche fino a 5 calibri, un rapido movimento rotatorio. Nei fucili a canna liscia non è possibile imprimere al proiettile una sufficiente rotazione e si deve ricorrere all’altro sistema consistente nell’ impennatura del proiettile mediante alleggerimento della parte posteriore con una cavità alla base oppure mediante il fissaggio di una borra alla base del proiettile, così che (in entrambi i casi) il centro di gravità risulti spostato in avanti. Possono anche essere aggiunte alette stabilizzatrici; queste comportano una leggera perdita di precisione, ma consentono di usare proiettili molto più lunghi (e quindi con maggior densità sezionale, come frecce e missili), che conservano la stabilità anche in traiettorie molto curve e non richiedono di essere sparati in canne rigate.
Il problema di costruire proiettili per fucili a canna liscia dotati di precisione e di lesività, ha assillato centinaia di inventori che nell’ultimo secolo hanno brevettato un incredibile numero di invenzioni, più o meno fantasiose. Alla fine però si è visto che non ci si può discostare dalla soluzione sopra vista e al momento le palle più affidabili sono quelle che uniscono una palla in piombo ad una borra (talvolta sagomata per aumentare l’effetto di impennatura), come avviene nella palla Brenneke e nella palla Gualandi. La palla Blondeau, francese, assomiglia un po’ ad un grosso diabolo.
L’unica vera innovazione in materia di slug è rappresentata dalla palla munita di impennatura con alette inventata nel 1983 dal francese ing. Sauvestre (progettista anche del proiettile anticarro a freccia in uso nell’esercito francese) che usa un proiettile sottocalibrato, munito di sabot di plastica che si distacca a breve distanza dalla bocca dell’arma.
Palla Sauvestre. Il peso è di 26 gr e la velocità iniziale di 580 ms.
Il proiettile, molto allungato ed a punta cava, ha un diametro di soli 11,4 mm ed è formato da un nucleo duro rivestito di piombo; il corpo del proiettile presenta vistose scanalature anulari. Esso viene sparato con una velocità iniziale di circa 500 ms (580 ms nel 12 magnum che usa lo stesso proiettile di 26 grammi ) e a 100 metri ha ancora una velocità di 375 ms (430 per il magnum) con un’energia di 1850 J (2440 J per il magnum). A questa distanza un vento trasversale di 10 ms (cioè una forte brezza che muove cespugli ed alberelli) sposta una palla slug normale di ben 75 cm, la palla Sauvestre di 30 cm, un proiettile per carabina di una diecina di centimetri.
Traiettoria della palla Sauvestre con la caduta del proiettile alle
varie distanze; il produttore indica un azzeramento ottimale a 107 metri,
il che consente di sparare fino a 120 metri
con uno scarto dalla traiettoria di +/- 5 cm.
Tutti questi proiettili, con peso da 24 a 39 grammi e velocità iniziale di 450-580 ms, provati con appoggio e cannocchiale, forniscono rispettabilissime rosate inferiori ai 5 cm di diametro a 50 metri di distanza. Il motivo per cui invece i cacciatori hanno l’impressione di una scarsa precisione è duplice ed è presto detto.
In primo luogo le doppiette non sono adatte per questo tipo di palle. Le armi destinate a sparare a pallini sono azzerate per un tiro a 35 metri e le due canne sono accoppiate in modo che le rispettive rosate si sovrappongano a tale distanza; le canne sono, per così dire, strabiche, e convergono su un punto ideale posto a 35 metri. Sparando a cinquanta metri di distanza accade che la palla sparata con la canna di destra, colpisca parecchi centimetri a sinistra del punto mirato e quella di sinistra parecchi centimetri verso destra, con una differenza totale che fa apparire la rosata come disastrosa. Quindi il problema non sta nel fatto che la palla non sia precisa, ma nel fatto che il fucile non spara nel punto mirato. Ovviamente se il bersaglio è a distanza maggiore, il difetto si aggrava proporzionalmente.
Questo difetto non si verifica per sovrapposti e per fucili ad una sola canna, ma quasi sempre subentra il secondo difetto, quello dell’azzeramento, che fa sparare molto più in alto (fino a 35 metri) o più in basso (oltre i 40 metri) del punto mirato. I fucili a canna liscia sono azzerati per la distanza di 35 metri in modo che il centro della rosata sia 10-15 cm al di sopra del punto mirato, misura non adeguata per una palla che a quella distanza cade di soli 5 cm circa. Per far sì di avere una traiettoria che non si discosti dalla linea di mira più di 4 cm (sopra o sotto), l’arma dovrebbe essere azzerata, usando palle Brenneke o Gualandi, alla distanza di 70 metri e, usando palle Sauvestre, alla distanza di 100 metri.
Vediamo un esempio pratico con una palla tipo Gualandi o Brenneke del peso di 28 gr e una velocità iniziale di 500 ms., tenendo presente che i valori di velocità iniziale indicati dai produttori sono sempre indicativi perché la velocità effettiva varia poi a seconda del caricamento della cartuccia e della lunghezza della canna.
Con azzeramento a 70 metri la traiettoria del proiettile sarà sopra la linea di mira di 3 cm a 50 metri, a 90 metri sarà al di sotto di essa di una diecina di cm, più che accettabili per una tale distanza, senza cannocchiale.
Se invece l’arma fosse stata azzerata a 35 metri, il proiettile a 75 metri si sarebbe già trovato più in basso del punto mirato di una diecina di cm che, a 100 metri, sarebbero diventati una ventina.
La palla Sauvestre, più leggera e più aerodinamica, con velocità iniziale di 580 ms, può essere azzerata a 107 metri così che a 120 metri lo scarto rispetto alla linea di mira è di soli 5 cm. Se essa viene sparata con arma azzerata a 35 metri, lo scarto a 100 metri è di circa 10 cm e a 75 m di circa 5 cm.
La conclusione è quindi che con fucile sovrapposto o semiautomatico a canna liscia, che non sia stato azzerato opportunamente, si possono sparare slug con sufficiente precisione purché il bersaglio non si trovi oltre i 60 metri; il che vuol dire che queste armi vanno benissimo nella stragrande maggioranza delle situazioni che si presentano nella caccia in battuta. La situazione non cambia se invece di palle di peso inferiore ai 30 gr, si sparano cartucce magnum con palla di circa 40 gr. Si guadagna in energia iniziale, ma la traiettoria è più o meno la stessa.
Tutte le prove eseguite concordano nel ritenere pressoché equivalenti le palle Brenneke, Gualandi e Blondeau; le palle Solengo e quelle con sabot della Federal e Winchester sono risultate molto meno precise ( a 50 metri rosata di 8-10 cm, contro i 4-5 cm delle precedenti). Dal che si ricava che nel fucile a canna liscia il sabot è controproducente, salvo che nel caso della Sauvestre con impennatura a freccia.
Palle Gualandi con borra in plastica fissata alla palla.
La palla pesa gr 28,25 (cal. 12/70) e la velocità iniziale è attorno ai 500 ms.
Vi sono in commercio anche fucili cal. 12 con canna rigata, appositamente studiati per sparare palle slug. Senza dubbio essi sono azzerati in modo adeguato ma, nel momento in cui si usa una canna rigata, sorge però il problema se abbia senso di usare proiettili che hanno adottato dei ripieghi per poter essere sparati in canne lisce, con tutti i difetti conseguenti. Se la canna è rigata, vuol dire che essa è in grado di stabilizzare un proiettile in forza del movimento rotatorio impressogli e perciò si dovrebbe usare una palla a forma ogivale, capace di dare il meglio sotto il profilo aerodinamico; il guaio è che una palla di piombo allungata in calibro 12, avrebbe un peso eccessivo (già la semplice palla sferica arriva a 37 grammi!), improponibile per pressioni, lentezza e rinculo; se si cerca di risolvere il problema alleggerendo la palla, si ha un aumento della velocità iniziale incompatibile con l’uso del piombo nudo che non reggerebbe alla sollecitazione delle rigature. Sarebbe quindi necessario progettare un’apposita palla sottocalibrata che, per quanto detto, non potrebbe essere che una palla allungata, con sabot resistente alla rigatura. Il vantaggio ottenibile con una simile palla non sarebbe eccezionale, ma comunque utile: l’arma potrebbe essere azzerata sui 100 metri, e la forma aerodinamica ottimale consentirebbe di avere una buona energia anche a tale distanza.
Per quanto ne so, al momento le palle per canne rigate disponibili sono:
– la palla Golden Slug della Brenneke che però è solo un ripiego: è in piombo nudo, sia pure dorato, ha il profilo anteriore che è ben poco aerodinamico e non può quindi sfruttare i vantaggi della canna rigata.
Palla Remington Copper Solid
– La palla Remington Copper Solid in lega di rame con sabot che però non è la più adatta per essere sparata in canne lisce e non offre alcun vantaggio aerodinamico.
Nessuna delle due è perciò in grado di offrire consistenti vantaggi rispetto al loro impiego nella canna liscia.
– Una recentissima produzione della Brenneke pare offrire qualche cosa di nuovo; è la palla Super Sabot sottocalibrata (16 mm).La palla di 31,8 gr con sabot di ottone dovrebbe espandersi fino a 25 mm e, sparata con canna rigata, dovrebbe avere una rosata di 60 mm. a 100 metri.E’ molto cara (4 Euro ogni cartuccia). Si veda alla fine l’appendice con l’immagine
La palla Sauvesttre, come già detto, ha un’impennatura a freccia e non deve essere sparata in una canna rigata che le imprime un dannoso effetto rotatorio.
Molti cacciatori sono assillati dal dubbio se la palla asciutta sia dotata di sufficiente potere di arresto.
Se si considera che il fucile a canna liscia per la caccia al cinghiale o ad altri animali aggressivi, viene scelto per la sua manegevolezza perché quando occorre sparare nel bosco o con prontezza di riflessi, consente di sparare al selvatico quasi “al volo”, cosa impraticabile con una carabina a canna rigata (non foss’altro perché manca l’allenamento ad imbracciarla per un tiro istintivo) è chiaro che si può anche rinunziare ad un po’ di potere d’arresto che, comunque è più che sufficiente. Una palla asciutta perde in 50 metri di volo circa un quarto della sua velocità; perciò la palla da 39 gr, con velocità iniziale di 460 ms, a 50 metri ha un’energia di circa 2300 Joule; la palla di circa 30 grammi a 50 metri conserva una velocità di circa 340 ms e quindi un’energia di circa 1700 J. Alle normali distanze venatorie, con proiettili studiati per consentire la massima cessione di energia al selvatico, si è quindi nell’ambito di energia e velocità che, secondo gli studi compiuti, consentono di ferire a morte un animale sui 50 kg di peso. A 100 metri la velocità si riduce a circa sei decimi di quella iniziale e i valori sopra indicati diverrebbero, rispettivamente, di circa 1500 e 1100 J, ampiamente al di sotto dei valori ottenibili con una carabina, salvo che si usi la palla Sauvestre che, nel calibro 12 magnum, è paragonabile al 7×64 o all’ 8×57, avendo un’energia di 3250 J a 50 metri e di 2440 J a 100 m..
E’ appena il caso di rilevare che, in termini di penetrazione e di lesività è preferibile il proiettile che ha la maggior densità sezionale e quello che ha la maggior velocità all’impatto.
Da ciò risulta pure che è un nonsenso montare un cannocchiale su di un fucile per palle asciutte: se si vuol sparare rapidamente e fino a 100 metri (distanza che il proiettile copre in un tempo di circa un terzo di secondo, ragione per cui può accadere di dover sparare due o tre metri avanti al cinghiale in corsa), il cannocchiale dà solo noia; se si vuole sparare oltre i cento metri, mirando con calma, è preferibile usare una carabina.
Le conclusioni di quanto esposto potrebbero essere le seguenti:
– se si spara d’imbracciata a distanze venatorie normali, entro una cinquantina di metri, i vari tipi di palle si equivalgono, sul piano pratico, come energia e precisione. Si distingue per densità sezionale ed energia la palla Sauvestre;
– se si intende sparare a distanze superiori, fino a cento metri, l’arma va azzerata opportunamente (il che non è possibile per le armi ora in uso) oppure occorre abituarsi a calcolare istintivamente che il proiettile colpirà fino ad una quindicina di centimetri più in basso;
– i fucili a canna rigata non dànno significativi vantaggi, salvo quello di un miglior azzeramento, perché non esistono ancora soddisfacenti proiettili studiati appositamente per essi; il vero vantaggio è quello … giuridico, perché per i fucili semiatomatici in calibro 12 a canna rigata non vi è limite di colpi (salvo particolari disposizioni contenute nel calendario venatorio). Vi è però lo svantaggio di non poter impiegare cartucce a pallini, stante il peggioramento della rosata.
Chi usa le palle slug si chiede spesso se esse possano causare dei danni ad un fucile con canne strozzate. I dubbi non hanno molta ragion d’essere perché tutte le palle in piombo in commercio sono state studiate proprio per essere sparate anche da canne strozzate e quindi, salvo diversa indicazione che il produttore è tenuto ad indicare sulla confezione, non vi sono motivi per non usarle. Indubbiamente occorre però non esagerare perché le cartucce slug provocano sollecitazioni anormali alla canne per il fatto che il punto di massima pressione nella canna si sposta di una diecina di centimetri in avanti, ove nei fucili normali la parete della canna già si assottiglia, e per il fatto che la palla viene forzata nella strozzatura. Bisogna quindi evitare di sparare queste munizioni in vecchi fucili della cui resistenza non si sia ben sicuri.
Nell’uso delle palle asciutte occorre ricordare che esse vengono facilmente destabilizzate e deviate da piccoli ramoscelli e che rimbalzano facilmente sul terreno od alberi, rimanendo pericolose fin quasi ad un chilometro di distanza. Valori medi di energia delle varie palle:
50 m |
100 m |
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Brenneke, Gualandi, ecc. 30 gr. circa |
1500 J |
1100 J |
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Brenneke, Gualandi, ecc. 40 gr. circa |
2000 J |
1500 J |
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Sauvestre normale |
2500 J |
1850 J |
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Sauvestre magnum |
3220 J |
2450 J |
Ora qualche breve appunto sul tiro al cinghiale.
Il cinghiale è un selvatico che, per vari motivi di sicurezza propria e dei cani, è meglio uccidere sul colpo piuttosto che ferire. Inoltre è particolarmente resistente e resistente al dolore; quindi occorrono calibri adeguati.
Il cinghiale ha un peso che va dai 60 ai 300 kg, anche se animali così grossi si trovano ancora solo nell’est europeo; da noi si attestano attorno ai valori minimi, ma bisogna prevedere la possibilità di incontrare animali fra i 100-150 kg.
La distanza di tiro è sempre limitata e difficilmente si superano i 50 metri.
L’energia minima richiesta viene calcolata in 2000 joule, la quale viene raggiunta da una buona palla slug o da un proiettile di carabina a canna rigata di almeno 7 mm. Chi va in Romania a sparare a cinghiali di oltre 200 kg può arrivare utilmente fino ad un calibro di 9 mm.
Nel cantone svizzero dello Jura si consente anche l’uso di pallettoni di almeno 7 mm di diametro (due grammi di peso).
In Belgio la società Royal St-Hubert consiglia il fucile con palla slug.
Non occorre perciò una palla per lunghe gittate e con tiro teso, ma una palla che provochi un forte effetto di choc.
La precisione dell’arma è secondaria perché nella caccia al cinghiale è richiesto un tiro rapido che non dà il tempo di una mira accurata: l’ideale è un’arma di rapida imbracciatura, con una buona linea di mira, da usare con cariche e palle standard che sono calcolate per dare un rinculo accettabile.
Di recente in Italia si vanno sviluppando mode assurde come l’impiego di carabine che usano munizioni per arma corta. Sono munizioni del tutto inadeguate con energia fra i 1000-1500 Joule, a meno di ricorrere a cariche esasperate ben poco giustificabili.
Appendice
Aggiungo alcuni dati ricavati dalla rivista Visier, maggio 2002.
Ecco una immagine che rappresenta le palle più diffuse in Europa
Nell’ordine: Aguilla Practical – Brenneke RubinSabot – Brenneke SuperSabot – Brenneke K.O. – Cooppal Stream – Diana Akah – Federal Premium Sabot Slug – Federal Classic Slug – Geco Competition Slug con palla Brenneke K.O.
Da segnalare tra le novità la cartuccia RubinSabot della Brenneke con una palla con impennatura in plastica che ricorda più o meno la Brenneke K.O. La palla pesa 28 gr. ed ha una velocità iniziale di 510 ms (J. 3641) che scende a 410 ms a 50 metri (J. 2285) ed a 334 ms a 100 metri (J. 1562).
Più innovativa la palla SuperSabot la quale ha il suo limite nel fatto che, non avendo impennatura, deve essere sparata da canne rigate in modo da essere stabilizzata. La palla pesa 31,8 gr e i valori di velocità ed energia sono 465 ms (J. 3438) alla bocca, 374 ms (J. 2220) a 50 m. e 317 ms (J. 1598) a 100 metri. La palla ha il diametro di 16 mm. ed è all’esterno di una lega di ottone con un nocciolo composito, come si vede nella immagine qui sotto; la parte esterma si deforma a fungo all’impatto con un notevole e rapido trasferimento di energia.
La rosata di 5 colpi a 100 metri è risultata inferiore a 7 cm di diametro.