La Regione Veneto ha deciso di confermare il divieto del Ministero della Salute per quel che riguarda l’uso di richiami vivi (anseriformi e caradriformi) nella caccia. L’Assessorato Regionale alla Caccia ha diramato una nuova nota informativa destinata alle associazioni venatorie, agli Uffici Caccia e ai comandi di vigilanza venatoria. In poche parole, è stato ribadito che il divieto proseguirà fino al prossimo 31 ottobre, come disposto a fine dicembre dallo stesso Ministero per evitare la diffusione dell’influenza aviaria.
Giuseppe Pan, assessore regionale alla Caccia, ha spiegato come gli agenti volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) abbiano segnalato un caso di inosservanza, a conferma del funzionamento della catena informativa promossa dalla Regione Veneto. Le segnalazioni hanno a che fare con la zona del Padovano, per la precisione nei pressi del Lago di Camazzole, episodi di cui si è parlato anche in una interrogazione consiliare.
Secondo Pan i controlli sono tempestivi ed efficaci, anche nei siti più periferici, dunque sono escluse anomalie e scorrettezze. L’assessore ha ringraziato le guardie dell’associazione animalista e le altre guardie volontarie per il lavoro svolto finora, un’apertura che non farà comunque piacere al mondo venatorio regionale.