L’influenza aviaria e i limiti che il Ministero della Salute ha imposto ai cacciatori italiani rappresentano una delle questioni più “calde” in ambito venatorio. Andrea Zanoni, consigliere regionale del Veneto, è intervenuto sull’argomento, chiedendo un contrasto efficace della patologia, con la Regione chiamata a fare la sua parte. Zanoni ha parlato del divieto di utilizzo dei richiami vivi per quel che riguarda la caccia agli uccelli acquatici (valido fino al prossimo 31 ottobre).
Per il consigliere sono necessari limiti ancora più stringenti, tenuto conto dei numerosi allevamenti di polli e tacchini. L’esponente del Partito Democratico ha anche presentato una interrogazione per introdurre misure precauzionali nella caccia, visto che a suo giudizio i veicoli dell’aviaria sono gli uccelli abbattuti e messi nel carniere.
Non è mancata una frase piuttosto polemica contro l’attività venatoria: “Purtroppo quando c’è di mezzo la caccia, nessuno vuole metterci mano, per paura di perdere un po’ di voti”. In poche parole si è trattato di un duro atto di accusa contro i cacciatori e i richiami vivi, quando invece è stato dimostrato che la trasmissione è stata provocata dalla scarsa applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti intensivi.