Nel corso del 2017 e primi mesi del 2018 infatti il comparto avicolo lombardo è stato interessato da una importante epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità con ingenti ripercussioni sanitarie ed economiche. Tali focolai hanno interessato prevalentemente le zona ad alta densità zootecnica avicola, in particolare la provincia di Brescia, Cremona, Mantova e Bergamo. In totale si sono avuti 53 focolai che hanno coinvolto allevamenti di tacchini, di galline ovaiole e di polli Broiler.
Le indagini epidemiologiche hanno individuato l’avifauna selvatica come probabile origine dell’infezione e alcuni contatti a rischio come causa della sua diffusione tra gli allevamenti. Al fine di evitare la probabile insorgenza di nuovi focolai sono stati disposti dalla Regione Lombardia, previo parere del Ministero della salute, 41 depopolamenti preventivi. Complessivamente sono stati abbattuti poco più di 3 milioni di volatili.