In particolare, l’obiettivo era quello di capire se la deroga che consente l’uso dei richiami (anseriformi e caradriiformi) possa essere ripristinata. I responsabili dell’Istituto si sono detti disposti a rivedere il divieto, autorizzando i richiami vivi nelle aree che non sono considerate sensibili e a rischio per la diffusione dell’aviaria. Istituto Zooprofilattico e cacciatori, poi, potrebbero collaborare per individuare eventuali aree pericolose.
Il parere di questo ente è comunque subordinato a una richiesta del Ministero della Salute, motivo per cui Federcaccia ha scritto al dicastero per sollecitare la deroga dal 1° novembre, richiedendo allo stesso tempo un incontro con i responsabili per discutere le norme di applicazione. La questione sarà seguita con attenzione anche nei prossimi giorni, nella speranza che la tradizione venatoria possa essere ripristinata molto presto.