Ente che ha lavorato, negli ultimi anni, per contenere la presenza dei daini nei terreni coltivati dell’area pisana del territorio che rientra nell’ambito del Parco naturale. A questo proposito è stato raggiunto un accordo con gli agricoltori e sono stati formate, dalla guardie del Parco delle persone che facilitano agli stessi agricoltori il rapporto con la presenza degli animali e relativi abbattimenti che devono avere l’autorizzazione dell’Ente. La presenza dei daini e dei cinghiali nella Macchia lucchese è spesso legata alla presenza di grandi quantità di cibo a disposizione: quello di locali e ristoranti, ma anche quello che la clientela degli stessi getta a cinghiali e daini. Per questo l’invito – ripetuto – del Parco è quello di «non dare da mangiare agli animali selvatici». Su quanto accaduto sul viale dei Tigli interviene anche Coldiretti: «La strada è tra quelle a più alto rischio, dove gli automobilisti hanno più probabilità di scontrarsi con cinghiali e daini.
Solo poche ore prima dell’incidente Coldiretti aveva denunciato – attraverso una mappatura all’indomani della protesta in piazza Duomo a Firenze contro il proliferare fuori controllo di cinghiali – le strade della provincia di Lucca più pericolose. Inserendo il viale dei Tigli – insieme alla Lodovica, alla Pesciatina e via Romana – tra queste». Andrea Elmi, presidente di Coldiretti Lucca, ricorda che l’associazione di categoria ha richiesta alla Regione Toscana «di fare pressing in Conferenza Stato-Regioni, per una necessaria modifica della norma statale volta a semplificare e rafforzare gli interventi di controllo e contenimento della specie». Coldiretti chiede «un impegno a livello regionale per regolamentare l’attività di prelievo venatorio. E che gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale. Inoltre, il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio» (La Nazione).