L’impatto, intorno alle 4 della notte tra lunedì e martedì, è stato fatale al daino che ha attraversato il viale dei Tigli mentre era in arrivo un’automedica del 118, diretta a un camping dal quale era arrivata richiesta di soccorsi. Il personale che era a bordo, fortunatamente, non ha riportato gravi conseguenze, nonostante il frontale dell’auto sia andato completamente distrutto: illeso il medico, mentre l’infermiera ha riportato un trauma toracico da cinture di sicurezza. Morto, invece, il daino che si è materializzato improvvisamente in mezzo al viale, nel tratto finale quasi a Torre del Lago, in quel punto molto buio. La presenza di daini e cinghiali (decisamente prevalenti) è una costante in tutto l’ambito del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
Ente che ha lavorato, negli ultimi anni, per contenere la presenza dei daini nei terreni coltivati dell’area pisana del territorio che rientra nell’ambito del Parco naturale. A questo proposito è stato raggiunto un accordo con gli agricoltori e sono stati formate, dalla guardie del Parco delle persone che facilitano agli stessi agricoltori il rapporto con la presenza degli animali e relativi abbattimenti che devono avere l’autorizzazione dell’Ente. La presenza dei daini e dei cinghiali nella Macchia lucchese è spesso legata alla presenza di grandi quantità di cibo a disposizione: quello di locali e ristoranti, ma anche quello che la clientela degli stessi getta a cinghiali e daini. Per questo l’invito – ripetuto – del Parco è quello di «non dare da mangiare agli animali selvatici». Su quanto accaduto sul viale dei Tigli interviene anche Coldiretti: «La strada è tra quelle a più alto rischio, dove gli automobilisti hanno più probabilità di scontrarsi con cinghiali e daini.
Solo poche ore prima dell’incidente Coldiretti aveva denunciato – attraverso una mappatura all’indomani della protesta in piazza Duomo a Firenze contro il proliferare fuori controllo di cinghiali – le strade della provincia di Lucca più pericolose. Inserendo il viale dei Tigli – insieme alla Lodovica, alla Pesciatina e via Romana – tra queste». Andrea Elmi, presidente di Coldiretti Lucca, ricorda che l’associazione di categoria ha richiesta alla Regione Toscana «di fare pressing in Conferenza Stato-Regioni, per una necessaria modifica della norma statale volta a semplificare e rafforzare gli interventi di controllo e contenimento della specie». Coldiretti chiede «un impegno a livello regionale per regolamentare l’attività di prelievo venatorio. E che gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse forze dell’ordine, da guardie venatorie volontarie ma possano delegare le attività a cacciatori abilitati iscritti all’apposito registro regionale. Inoltre, il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio» (La Nazione).