In questi ultimi giorni la Polizia di Aversa (Caserta) ha fatto scattare le manette ai polsi di un 49enne residente a Lusciano e che è risultato essere un importante attivista del gruppo ALF (Animal Liberation Front). Quest’ultimo è purtroppo celebre per i danneggiamenti dei capanni di caccia e le minacce e aggressioni ai danni dei cacciatori. In particolare l’uomo si è reso responsabile nel corso del tempo, a partire dall’anno 2015, di condotte vessatorie e violente nei confronti degli anziani genitori e della sorella.
I comportamenti avevano ormai superato ogni limite, soprattutto verso il padre, nei confronti del quale aveva rivolto minacce di morte ed offese, picchiandolo numerose volte con calci, pugni e schiaffi laddove questi non acconsentiva alle numerose richieste di denaro del figlio. Il coraggio del padre nel querelare il figlio, ha consentito ai Poliziotti della Squadra Anticrimine di intervenire e costruire un quadro probatorio importante, terminato con la richiesta da parte della locale Procura di emissione di un provvedimento di natura cautelare personale.
Dalle indagini è emerso che in più occasioni l’anziano padre è dovuto ricorrere alle cure dei medici per le percosse subite, addirittura perché legato ad una sedia con nastro adesivo e picchiato più volte con forti calci alle ginocchia, tanto che perdeva conoscenza. Altre volte all’uomo gli è stata danneggiata l’autovettura lacerandone le gomme con un coltello e colpendone la carrozzeria con una spranga.