Gli iscritti dell’Atc sono ora arrivati a 2.730, contro i 3mila dello scorso anno: il Presidente ha chiesto il rispetto di tutta la selvaggina da parte dei cacciatori impegnati nell’ambito in tutti i tipi di caccia e non ha potuto che riflettere sul fatto che la diminuzione di iscritti potrà portare ad una diminuzione delle specie immesse. A dicembre 2018 furono immesse 600 lepri, sempre nello scorso anno sono state immesse 19mila tra fagiani e starne,mentre le lepri osservate godono di un ottimo stato. Malenchini ha rimarcato come la mancanza di lepri e soprattutto delle famose cartoline, non sia un problema dell’Atc in quanto non si tratti di un’epidemia.
Il controllo sulle lepri abbattute ha visto la consegna al centro veterinario predisposto di solo 11 provette per il controllo sanitario su più di 100 consegnate ai cacciatori e dai quali non sono state ravvisate patologie gravi. I report dei rapporti gare, soprattutto le prime due del 2019 a cura di Libera Caccia e di Federcaccia, registrano un aumento delle stesse lepri nelle zone di ripopolamento e cattura. Un argomento caldo che interessa da vicino tutti i cacciatori è stato quello riguardante la presenza dei nocivi nei territorio della pianura bergamasca e di quella lombarda, come volpi, nutrie, ma anche corvidi e piccioni: proprio su questo tema ha preso parola il nostro Presidente Michele Bornaghi. “Come socio e come Presidente grazie a quello che il comitato di gestione e i nostri volontari fanno per la Pianura Bergamasca -sono le parole del numero uno di Fidc Bergamo-.
Il problema dei nocivi è nazionale, è necessaria una modifica alla legge 157 del 1992, al fine di consentire ai cacciatori operatori faunistici d’intervenire. Federcaccia Nazionale si sta attivando e vorrei tornare il prossimo anno a trovarvi con qualche novità, anche per quanto riguarda le lepri. Dobbiamo essere uniti a livello associativo, non solo tra di noi, ma anche con le realtà a noi complementari, come possono essere quelle degli agricolori o dei pescatori come la Fipsas. E’ il momento di reagire compatti come hanno fatto in Francia, la caccia è un diritto di ogni cittadino, un patrimonio che noi tutti siamo chiamati a difendere e tramandare: dobbiamo essere fieri di quello che rappresentiamo nella società e spiegare con orgoglio quale è il nostro ruolo nel tessuto sociale”.