Con un progetto innovativo in Lunigiana l’Ambito Territoriale di Caccia Ms 13 investe sull’allevamento di lepri da affidare agli agricoltori.
Il progetto dell’ATC Ms 13 infatti prevede di dare agli agricoltori grandi il compito di allevare le lepri per conto dello stesso ATC in modo da tagliare i costi e creare nuove opportunità economiche ed occupazionali sul territorio. Entro qualche settimana il bando. Valerio Poi, Presidente Comitato Gestione Atc 13: “Garantiremo all’allevatore l’acquisto dei capi”. Allevare lepri può diventare un lavoro.
L’idea è venuta al Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia Ms 13 che ha deciso di sperimentare, tra i primi in Italia, l’allevamento di lepri da destinare al ripopolamento.
In pratica, per evitare di acquistare da uno o più allevamenti decine e decine di lepri con un notevole dispendio di risorse economiche, l’Atc ha pensato di “investire” su un progetto del tutto innovativo ed originale: “le lepri le facciamo nascere in Lunigiana e lì – lancia l’iniziativa Valerio Poi, Presidente del Comitato di Gestione – le alleveremo con l’aiuto degli agricoltori. Ci sono i margini per creare nuovi posti di lavoro in un settore di cui la nostra provincia è completamente sprovvista. Le lepri da ripopolamento garantiranno una popolazione numerosa, autoctona e sana”.
Le lepri nate in Lunigiana saranno prima “allevate” in gabbie e poi passate in ampi recinti di ambientamento dove troveranno tutte le condizioni ottimali per crescere e diventare indipendenti (3-5 mesi).
Fino ad oggi lepri adulte e leprotti provenivano ad allevamenti per lo più del Nord e Centro Italia: “l’obiettivo è plurimo: ridurre i costi per l’acquisto delle lepri che ogni anno l’Atc sostiene per le attività di ripopolamento stagionali – analizza ancora Poi –, disporre di animali di qualità e ridurre al minimo, oltre ai rischi sanitari correlati, anche gli effetti negativi dello stress da trasporto e traslocazione a cui sono soggette le lepri provenienti da altri territori obbligate a percorrere centinaia di chilometri in strettissime gabbie prima di arrivare ed essere liberate”.
Dalla filiera della lepre arriva quindi, in tempo di crisi, un’opportunità economica ed occupazionale che strizza l’occhio agli agricoltori chiamati a mettere sul piatto, insieme ai terreni agricoli, passione e disponibilità.
Entro qualche settimana sarà pubblicato un bando con le indicazioni e tutte le specifiche per partecipare a cui sarà legato un convegno che si terrà al Castello di Terrarossa il prossimo 11 febbraio.
Il progetto prevede, a completamento del percorso, la realizzazione di un disciplinare di produzione a cui si dovranno attenere gli allevatori locali che intendono fornire all’Atc 13 lepri da destinare al ripopolamento.
L’Atc dovrebbe risparmiare nei primi cinque anni di gestione, stando alle proiezioni, circa il 10% sui costi di acquisto. “L’Atc si impegna – spiega ancora Poi – a garantire all’allevatore l’acquisto di un certo numero di capi per un certo numero di anni e ad un prezzo prestabilito. Non quindi solo un’operazione finalizzata alla riduzione dei costi di gestione, ma un’operazione a doppio filo: creare le condizioni per allevare in loco, con forze e risorse locali, una specie molto particolare come la lepre”.
Secondo una prima approssimativa stima del Comitato di Gestione l’allevamento di lepri potrebbe mettere in moto un meccanismo virtuoso proprio per il comparto agricolo: “l’identikit dell’imprenditore rispecchia quella dell’imprenditore agricole – conclude Poi – un ruolo fondamentale, in questo progetto, lo avranno proprio loro”.
Per informazioni, aggiornamenti e modulistica potete contattare il sito atcms13.it
Andrea Berti
Ufficio Stampa Redazione Virtuale