Per questo l’Ambito ha posto una nuova dead-line, il 4 gennaio, entro cui dovranno arrivare i bonifici, pena l’esclusione dall’attività venatoria. Continuano quindi le minacce e, a questo comportamento sconsiderato, non possiamo che rispondere in modo adeguato. Per questo, Arci Caccia e Libera Caccia hanno dato mandato ai propri legali di studiare il caso, in modo da poter difendere adeguatamente tutti gli associati che vorranno ricorrere contro una possibile sospensione, immotivata e sicuramente ingiusta. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: non permetteremo che si usino impunemente i cacciatori come bancomat e ci batteremo per difenderli”.
Un momento di riflessione Era il 22 aprile 1970 quando migliaia di persone scesero in piazza per manifestare la loro disapprovazione e inquietudine per il crescente inquinamento industriale e la mancanza di qualsiasi forma di regolamentazione che tutelasse ambiente e...
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