Ai presidenti
degli Ambiti Territoriali di Caccia
e dei Comprensori Alpini
Oggetto: Ministri del Governo contro la gestione della caccia sociale e programmata prevista dalla legge 157/92 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio).
Caro Presidente,
per usare una espressione colorita ma efficace potremmo dire che ormai si sono “squarciati i veli” sui reali contenuti che potrebbe avere la riforma della legge, Dopo i fallimentari propositi di modifiche della legge (culturalmente involutive) promessi strumentalmente e demagogicamente, da associazioni e politici, attenti però più alla loro “sopravvivenza” che al bene comune e agli interessi generali inclusi quelli dei cacciatori, siamo oggi arrivati al dunque.
Archiviata la legge “Comunitaria” e conseguentemente le sue norme in materia di politica venatorie ed in attesa di capire come si concluderanno i numerosi ed inevitabili ricorsi, l’attacco si è spostato al cuore del a gestione sociale e al lavoro che molti di voi hanno portato avanti con l’obiettivo di concorrere al buon governo del territorio nell’interesse del paese.
Il Governo, nella persona dei Ministro del Turismo Brambilla (ma a cui sembrerebbero essere state delegate anche le competenze dei Ministero dell’Agricoltura, dell’Ambiente e degli Interni), ha deciso che la caccia in Italia deve sopravvivere esclusivamente nelle “Riserve”, termine peraltro in uso nel Testo Unico del 1942 e non più attuale. la legge ha cambiato finalità e sostanza per le Aziende Faunistiche permettendo loro di concorrere ad una migliore qualità faunistica e ambientale.
Si può vincere questa sfida contro la caccia consumistica, speculativa, antidemocratica, proposta dal Ministro, estranea alla tradizione di chi ama e difende i nostri territori?
Secondo noi si, Esistono le condizioni per sconfiggere la crociata, la “madre” di tutte le battaglie cosi come il Ministro la sta organizzando per criminalizzare la caccia italiana (anche se lo stessa Brambilla non ha mai osteggiato le agenzie che organizzano turismo venatorio all’estero).
Sicuramente non potranno più servirsi di quegli onorevoli che un tempo erano a disposizione “corpo e anima” degli estremisti della caccia: quei parlamentari autori di mirabolanti proposte soltanto per ottenere i voti del “Partito dei Cacciatori”, sembrano estinti. Forse hanno scelto “san frattamo” quale santo protettore.
Potrebbero comunque proporre in Parlamento una mozione per sfiduciare il Ministro o, più efficacemente, costituire un Gruppo parlamentare autonomo e condizionare la maggioranza. Hanno sempre dichiarato di avere i numeri, lo dimostrino!
Il problema reale è come recuperare gran parte dell’associazionismo venatorio che ha venduto “lucciole per lanterne” per parlarsi addosso, che ha vissuto della “caccia alle tessere” con pubblicità ingannevoli e che oggi è impotente e ai margini della società e non sa più come parlare agli italiani.
La forza del futuro siete voi, il lavoro in comune fatto sul territorio, le energie e le risorse che avete profuso per proteggere, salvaguardare lambente, e per far tutelare la fauna selvatica: patrimonio di tutti i cittadini. Senza dimenticare che vi siete spesi anche a tutela delle colture agricole colpite dai danni, anche consistenti, che alcune specie in esubero producono ad una agricoltura già in difficoltà.
Il lavoro di molti di voi è un esempio che spero venga seguito da tutti gli altri.
Anche grazie al vostro operato infatti sono stati conservati e tutelati luoghi meravigliosi: veri e propri monumenti naturali di cui tutta l’Italia deve essere orgogliosa. Sono questi gli argomenti concreti che possono darci credito presso l’opinione pubblica. Siete, e sempre più dovete esserlo, gli artefici di quella campagna ricca e vitale che rappresenta un luogo ideale di residenza per le comunità locali ed una opportunità di tranquillità e riposo per i cittadini che fuggono dalle caotiche realtà metropolitane.
Dove il Ministro divide, voi potete unire.
E’ vostro diritto e dovere istituzionale rappresentare questi valori con forza e fierezza, unitariamente per quella pluralità di portatori di interesse che, nei Comitati di Gestione, si ritrovano. Avete l’opportunità di ridare all’associazionismo venatorio, che crede in voi, un motivo concreto per parlare al paese.
Contro i tentativi di un Governo e di un Ministro che vogliono solamente imporre le proprie decisioni, auspichiamo che venga promosso una mobilitazione capillare nei comuni, nelle province e nelle regioni; una iniziativa comune che si concretizzi in una convocazione dei Comitati, delle Assemblee per spiegare contro chi il Ministro, “nuovo comandante” degli animalisti italiani, vuole manifestare il prossimo 9 novembre.
Se Roma manifesta l’ambientalismo di “palazzo”, superficiale e di facciata, sponsorizzato dal mass media, spesso pubblici, noi rivolgiamo attenzione ai comuni cittadini interessati ai problemi reali del paese-. a quanti si “sporcano gli scarponi”, agli agricoltori, agli ecologisti non fondamentalisti, ai pensionati, alle forze del lavoro. Parliamo il linguaggio della verità, dell’equilibrio della legge che difendiamo nella sua applicazione scientifica integrale, come quegli stessi ambientalisti, oggi purtroppo silenti, hanno chiesto a suo tempo. Parliamo a quanti vivono e conoscono il fare di ATC e CA.
Siete voi i migliori interpreti di una realtà fatta di comuni, aziende agricole e boschi per costruire il nuovo “racconto della caccia”.
Noi siamo pronti a sostenervi, senza bandiere di parte ma sotto quelle del numeri degli ATC e dei CA e degli straordinari risultati prodotti in questi anni.
Al vostro messaggio saranno sensibili i tanti tecnici faunistici, i responsabili dei parchi che hanno denunciato numerosi problemi come l’eccedenza di alcune specie e le Aziende Faunistiche che hanno consapevolezza dell’importanza della diffusa caccia sociale per salvaguardare la loro stessa economia.
Conosciamo le difficoltà e le divisioni territoriali: assumere appieno la dignità e l’importanza del vostro ruolo può fare la differenza per risolvere i problemi locali dell’oggi e dare un futuro alla gestione sociale.
Siete voi a volere il bene dell’Italia perché è grazie a voi che possiamo vivere ed apprezzare la natura. Costruiamo una nuova unità di intenti per ben governare gli spazi per la caccia e quelli per la protezione integrale.
Quanti, della “casta” romana, vorranno prescindere da voi, falliranno!
Cordiali saluti.
La presidenza nazionale ArciCaccia
Osvaldo Veneziano