Giusto un mese fa la provincia di Biella ha fatto parlare in ambito venatorio proprio per l’allarme ungulati. A fine maggio, infatti, non erano soltanto i cinghiali a destare preoccupazione, ma anche e soprattutto i 450 caprioli registrati in pianura: va precisato, comunque, che il totale calcolato rappresentava appena un terzo dei selvatici effettivi.
I numeri sono stati diffusi dal Comprensorio Alpino della provincia piemontese: si è stimato come nel Biellese ci fossero 2500 caprioli, molto probabilmente anche di più. Secondo quanto previsto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, però, è possibile abbattere 350 capi in pianura e altri 230 in territorio montano, un totale che ha fatto più volte storcere il naso.