In particolare, si fa riferimento ai commi 11 e 14 dell’articolo 14 della Legge sulla Caccia, vale a dire quello relativo alla gestione programmata del prelievo venatorio, nello specifico le attività di ricognizione delle risorse ambientali e l’erogazione di contributi per il risarcimento dei danni arrecati alle produzioni agricole. Altro testo violato è la Legge della Regione Puglia numero 27 del 1998 e il suo articolo 14 dedicato proprio agli Ambiti Territoriali di Caccia. Lo stesso discorso vale per il Regolamento Regionale 3 del 1999, così come modificato nel 2014, visto che parla di un commissariamento degli ATC che non può durare più di 120 giorni per assolvere alla gestione dell’ordinaria amministrazione.
Libera Caccia, Federcaccia e Enalcaccia ritengono che altro ritardo non sia più tollerabile, visto che si andrebbero a ledere i diritti e gli interessi dei cacciatori. Ecco perché è stata inviata la nota, un invito urgente a ottemperare quanto previsto dalla normativa e a insediare quanto prima il già citato comitato di gestione. In caso contrario le associazioni sono già pronte a rivolgersi all’autorità giudiziaria competente. I destinatari della lettera sono diversi: si sta parlando del Comune di Bari, del Commissario dell’ATC Antonio Camarda e di diversi assessori e consiglieri delegati che si occupano di agricoltura, caccia e pesca.
L’attuale Commissario dell’Ambito è professore associato in Patologia Aviaria presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari. Tra i suoi compiti, i quali sono andati oltre i 120 giorni previsti dalla legge, bisogna ricordare i censimenti, i ripopolamenti e i miglioramenti degli habitat. I ripopolamenti vengono effettuati nel periodo in cui la stagione venatoria è chiusa e lontano dai siti di Rete Natura 2000: sono limitati a una sola specie, quella della lepre europea, con 1100 capi da immettere in base a modalità molto dettagliate e conformi a quanto previsto dagli atti legislativi della Regione Puglia.