Le associazioni venatorie riconosciute (Federazione Italiana della Caccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Enalcaccia, Arcicaccia, AnuuMigratoristi, Italcaccia) e il CNCN – Comitato nazionale caccia e natura, hanno accolto positivamente la pubblicazione dei dati della ricerca annuale che l’Università di Urbino svolge sugli incidenti che si registrano durante l’attività venatoria: il 2021, infatti, conferma il trend di graduale calo di tutti gli indicatori, sia decessi che feriti, che si osserva ormai da parecchi anni.
Entrando nel dettaglio, il numero dei decessi, filtrato degli episodi legati a malori, cadute o atti intenzionali o illeciti, è passato da 18 nel 2017, a 15 nel 2019 e a 13 nel 2021. Analogamente, anche il numero di feriti si è ridotto da 63 nel 2017, a 60 nel 2019 e a 54 nel 2021. Come è facile comprendere, i dati del 2020, leggermente più bassi di quelli dello scorso anno, non sono significativi al fine di una valutazione tendenziale, perché la stagione venatoria era stata influenzata dalle restrizioni legate alla pandemia, che ne avevano ridotto la durata.
Positivo invece anche il fatto che nessun decesso ha visto coinvolte persone estranee all’attività di caccia. Questi risultati sono merito dell’impegno di tutti i cacciatori italiani, che dimostrano di sapere interpretare sempre meglio quel ruolo di cacciatore responsabile nei confronti del territorio e della comunità, che è al cuore dell’attività venatoria moderna. Un impegno che parte naturalmente dall’attenzione agli aspetti legati alla sicurezza sia per la caccia individuale sia, soprattutto, per quella in forma collettiva.
Il report dell’Università di Urbino conferma inoltre, ancora una volta, che la caccia è una delle attività più sicure fra quelle praticate all’aperto, anche se le associazioni del mondo venatorio non possono – e non vogliono – accontentarsi di questi risultati, anche se positivi. Sebbene il trend degli incidenti sia in calo, è chiaro infatti che l’obiettivo deve rimanere quello di puntare a “zero decessi” e “zero infortuni”, facendo della caccia un’attività sempre più sicura.
In questo senso continua e si rafforza l’impegno delle associazioni venatorie riconosciute e del CNCN nel formare, informare e sensibilizzare tutti coloro che si dedicano alla caccia, al fine di mantenere alta l’attenzione sull’importanza di adottare comportamenti prudenti, non soltanto durante l’esercizio della pratica venatoria, ma anche nelle fasi preparatorie, allo scopo garantire la massima tutela dell’incolumità propria e altrui (Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia, CNCN – Comitato Nazionale Caccia Natura).