Secondo le associazioni venatorie, definire la modifica della normativa un’autorizzazione agli abbattimenti senza limiti o addirittura “caccia selvaggia” significa fare confusione e ragione con preconcetti di dubbia onestà intellettuale. La crescita degli ungulati sta mettendo a rischio la sicurezza di tutti, come testimoniato tristemente dalla morte di un bambino di appena 4 anni in provincia di Arezzo a causa di un capriolo. Sono due anni che il Corpo Forestale dello Stato ha lanciato l’allarme, ma secondo le associazioni i Verdi vogliono che le cose rimangano uguali, ignorando la necessità dell’intervento di cacciatori formati in queste situazioni.
L’emendamento ritirato era di buon senso e non certo finalizzato ad agevolare la caccia selvaggia e priva di regole. Sarebbe stata in realtà la risposta a uno scenario che è sotto gli occhi di tutti. Tra l’altro, nelle restanti nazioni europee il contenimento della fauna è uno strumento normale per prevenire danni e incidenti, solo in Italia si registrano queste contrapposizioni ideologiche.