Nella lettera indirizzata ai consiglieri, si parla appunto di questo testo che prevede il divieto di caccia al gallo forcello e alla coturnice, impedendo dunque il prelievo venatorio della tipica fauna alpina. Secondo le associazioni, l’emendamento è in contrasto con le norme costituzionali che delegano allo Stato l’esclusiva potestà legislativa per quel che riguarda l’ambiente. Una situazione simile si è presentata anche in relazione alla pernice bianca, alla lepre variabile e all’allodola.
La collaborazione da porre in essere, dunque, dovrebbe essere all’insegna dell’ambiente e della biodiversità. La disponibilità di tutti questi enti a un tavolo di lavoro costruttivo e fattivo c’è, ora bisognerà vedere se gli interessi riusciranno a coincidere. L’auspicio finale della lettera è che la nuova legge sulla caccia in Piemonte possa nascere in totale armonia e con spirito e contenuti che dovranno necessariamente ispirarsi alla Legge 157 del 1992.