Con lettera da parte dello Studio Legale Carmenati e Fattorini di Ancona indirizzata all’ufficio stampa dell’Associazione Cultura Rurale, che come è noto è collegata all’onorevole Sergio Berlato e alla sua associazione venatoria non riconosciuta Confavi, le associazioni venatorie marchigiane Federcaccia, Libera Caccia e Arci Caccia hanno formalmente richiesto pubblica rettifica delle MILLANTERIE DIFFUSE DA A.C.R. CALABRIA SUL GIUDIZIO CAUTELARE TAR MARCHE R.G. N. 102/2021. “Nei giorni scorsi – si legge nella lettera – è stata pubblicata e diffusa sul web una diretta video, che si allega alla presente per opportuna evidenza, ove compaiono due individui (uno dei quali dice di chiamarsi Mario De Lorenzo) che promuovono il nuovo tesseramento A.C.R., qualificandosi come rappresentanti della Vs. Associazione nella Regione Calabria.
Nell’ambito di tale video, con tono trionfalistico, il Vs. rappresentante rende noto di avere ottenuto la scorsa settimana, una vittoria in sede giurisdizionale amministrativa presso il TAR Marche avverso un ricorso promosso da associazione ambientaliste ed avente ad oggetto l’impugnazione dei Piani di abbattimento dei corvidi e delle volpi; nello specifico così afferma (min. 14.10) “ora Mario vi legge che ricorso abbiamo vinto come A.C.R. nelle Marche sui nocivi, perché A.C.R. ha lo studio legale, lo studio fiscale ed è composto da persone che hanno gli attributi”, successivamente (min. 14.48) viene letto un Comunicato Stampa A.C.R. in cui viene annunciata (erroneamente in quanto trattatosi di giudizio cautelare) la vittoria delle associazioni venatorie nel merito del giudizio amministrativo in epigrafe evidenziato.
In sostanza, i Vs. rappresentanti dichiarano chiaramente che tale contenzioso sarebbe stato patrocinato e “vinto” da legali dell’Associazione A.C.R., la quale tuttavia, come ben sapete, non risulta aver mai partecipato al giudizio in oggetto, peraltro definito solo in sede camerale con Ordinanza n. 75/2021, che si produce, recante l’integrale rigetto dell’istanza di sospensione. È evidente che la notizia da Voi diffusa non corrisponde a verità (c.d. fake news), pertanto, Vi invitiamo e diffidiamo alla rettifica delle informazioni propagate sul web”. Riteniamo infatti scorretto e lesivo di ogni presupposto di corretta informazione il proclama di vittoria enunciato dai rappresentanti A.C.R. nella loro esposizione, in quanto è stato assunto un inesistente merito di vittoria legale da parte di un soggetto giuridico del tutto estraneo alla vicenda, peraltro riportando la notizia in maniera fuorviante e non allineata ai fatti.
Dispiace che proprio chi si pone – peraltro con un ritardo di anni da esperienze e sforzi comuni delle associazioni riconosciute che vanno proprio in questa direzione sia a livello locale che nazionale – come riferimento per l’unificazione delle forze del mondo venatorio dia questo pessimo esempio di concorrenza associativa. Ci auguriamo solo che i cacciatori, invece di ascoltare certe sirene della propaganda, ragionino con attenzione su chi veramente lavora a tutela della caccia e dei cacciatori, nelle Marche come in tutte le altre regioni.