Le Associazioni Venatorie Lombarde qui rappresentate invitano i propri iscritti a partecipare al corteo e alla manifestazione autorizzata a Brescia per venerdì 22 ottobre, organizzata per chiedere rispetto nelle attività di controllo e ispezione. I controlli effettuati dai Carabinieri Forestali dei SOARDA, solitamente accompagnati da nutrite schiere di volontari, pare che spesso superino i limiti stessi di attività ispettive commisurate alle fattispecie di reato ricercate e al comportamento stesso del cacciatore controllato – sovente solo – che, dapprima intimorito e intimidito da un tale dispiegamento di forze, si sente poi vittima impotente di contestazioni a cui non ha diritto di replica (nemmeno in Tribunale).
Nei controlli a carico dei cacciatori si percepisce – purtroppo – un fervore che poco c’entra con l’obiettività e la misura che dovrebbero essere proprie delle Forze dell’Ordine. Il che è singolare allorché si valutino le indagini bresciane sui richiami vivi parametrandole con l’impegno (poco percepibile) profuso per far luce sugli atti di danneggiamento e violenza subiti dai cacciatori e – soprattutto – per prevenire ulteriori atti di violenza. Salvo casi, che pur ci saranno, di rinvenimento di richiami muniti di anellini visibilmente irregolari e amovibili e che giustamente dovranno essere oggetto di contestazione, ad oggi ci risultano casi di sequestri di richiami allevati e inanellati in questo stesso 2021 dagli stessi cacciatori controllati, a cui addirittura in taluni casi si è arrivati a contestare non l’irregolarità dell’anellino (nuovo e perfettamente conforme alle misure e visibilmente non modificato e assolutamente inamovibile), ma che il richiamo potesse non essere nato quest’anno, con conseguente sequestro.
Senonché – per prassi e per evitare di dover custodire il richiamo mantenendolo in vita – a seguito del sequestro l’anellino viene rimosso (tagliandolo), il richiamo liberato, e per il cacciatore diviene definitivamente impossibile dimostrare la regolarità dell’anellino (ormai compromesso) e rientrare in possesso del richiamo. A Brescia si sta creando purtroppo un clima intimidatorio che mina anche il giusto e corretto rapporto che dovrebbe esserci tra cittadini e forze dell’ordine deputate ai controlli: si è arrivati al punto che i cacciatori capannisti hanno paura di andare a caccia. Le Associazioni Venatorie non sono contrarie all’attività di controllo, ma ritengono che nel corso delle stesse si debba sempre tener presente che il cacciatore sta svolgendo un’attività non solo lecita, ma addirittura oggetto di concessione statale e regionale.
Purtroppo molti cacciatori cominciano a pensare che rispettare le regole non basti per esercitare la propria passione perché ormai si sentono impotenti di fronte alla discrezionalità applicata nei controlli a cui consegue il sequestro di richiami vivi anche legittimamente detenuti ed usati. Il che pare francamente intollerabile in uno Stato di Diritto, quale il nostro pretenderebbe di essere. Venerdì i rappresentanti delle Associazioni in delegazione si recheranno dalle Autorità competenti, ma in corteo e in piazza sarebbe importante la presenza di molti Cacciatori, riuniti civilmente e ordinatamente, presenti per manifestare con il rispetto per la Divisa che da Cittadini abbiamo non solo a caccia, ma in ogni nostra occupazione quotidiana. Lo stesso rispetto che vorremmo che le Forze dell’Ordine usassero nei nostri confronti, quali Cittadini che stanno esercitando un’attività riconosciuta dallo Stato (Federcaccia – Associazione Cacciatori Lombardi – Anuu Migratoristi – Associazione Nazionale LiberaCaccia – Italcaccia – ArciCaccia – Caccia Pesca Ambiente).