I nostri soci, ma anche tutti i cacciatori italiani sanno perfettamente che abbiamo sempre separato i legittimi convincimenti politici di ciascuno di noi dagli interessi – altrettanto legittimi – della caccia italiana. Insomma, a differenza di quanto hanno sempre fatto altre consorelle, la Libera Caccia è sempre stata fieramente libera, riuscendo a non legarsi a filo doppio con questo o quello schieramento politico e, proprio per questo, riuscendo a mantenersi equidistante e senza simboli e marchi. Detto questo, per chi non ci conoscesse o per chi avesse dimenticato questa nostra orgogliosa specificità, dobbiamo però ricordarci di essere cittadini e, come tali, di avere doveri e diritti nei confronti della società e della politica.
Quello fissato per il prossimo 25 settembre, infatti, è uno di quegli appuntamenti che non è esagerato definire di portata storica per tutta la società italiana. Anche per i cacciatori. Quindi, se abbiamo deciso di uscire dalla nostra tradizionale e documentata “apoliticità” è solo perché siamo profondamente convinti che mai, come in questo momento, il futuro della caccia è nelle nostre mani e che ognuno di noi – indipendentemente dalle idee personali – dovrà assumersi le proprie responsabilità con coscienza e soprattutto con grande coerenza, evitando, il 27 settembre di lamentarsi sul latte versato nelle urne.
Ci mancherebbe altro che invitassimo a votare per questo o per quello; ciò che vogliamo fare è ricordare che, se è vero che in tutti gli schieramenti e coalizioni politiche ci sono animalisti più o meno intransigenti, è altrettanto vero che nella coalizione che fa capo al PD, oltre i nomi ben noti della Serracchiani, della Boldrini e della Cirinnà (solo per citarne alcuni), ci sono anche e soprattutto gli “aggiunti” di SL e Verdi, capeggiati da due veri e propri nemici della caccia come Fratoianni e Bonelli che hanno inserito l’abolizione della caccia fra i primi tre punti del loro programma.
Proprio come a suo tempo aveva chiesto il guru dei 5Stelle, Beppe Grillo. Senza contare che Conte, il nuovo capo di questi ultimi, proprio mentre sto scrivendo, è alla ricerca di una ciambella di salvataggio fra le braccia accoglienti del PD. Non credo che Letta, che non perde occasione per mettersi in mostra a fianco di alcuni alti dirigenti venatori, abbia la volontà di cancellare la caccia. Ma è innegabile che abbia scelto degli alleati non proprio sereni con i quali governare il nostro Paese. Questo è tutto! Ognuno si comporti come crede e voti secondo i suoi convincimenti politici e la sua coscienza. Ma dopo, non lamentiamoci (Paolo Sparvoli – Libera Caccia).