Difesa della natura
Riportiamo di seguito il testo dell’ultimo posto dell’Associazione Italiana per la Wilderness, ente che esiste dal lontano 1985 per diffondere in Italia le conoscenze della filosofia Wilderness e del suo concetto di conservazione: “Come era stato ampiamente previsto, il Presidente americano Donald Trump, ha cominciato ad attaccare la difesa della natura e le aree protette mediante i suoi ordini esecutivi”.
Le decisioni peggiori
“Ecco un elenco di alcune delle decisioni più criticabili: Bear Ears National Monument (aperto alle prospezioni gassose e petrolifere); Arctic National Wildlife Refuge (aperta alle prospezione petrolifere la fascia di circa 400mila ettari che da decenni è in pendenza di divenire Area Wilderness); Boundary Waters Canoe Area Wilderness (revocato il divieto di apertura di una miniera di rame che ne inquinerà il suo reticolo di laghi e fiumi); nuovamente autorizzata l’apertura di una strada (Ambler Road) nel cuore dell’Alaska più selvaggia per servire una nuova zona mineraria; revocato il divieto di prospezioni gassose e petrolifere attorno al Chaco Canyon National Monument; revocato il divieto di aprire nuove strade forestali (per favorire il taglio delle foreste!) nella Tongass National Forest dell’Alaska, una delle più intatte foreste temperate (“foreste della pioggia”) del mondo”.
Le ultime speranze
“Ma non è solo questo, altre decisioni a loro danno riguardano non meno di 130 aree protette. Non resta quindi che sperare nei giudici, ma anche nelle elezioni di medio termine per togliere potere a Trump (la maggioranza dei repubblicani è risicata sia alla Camera che al Senato, e non pochi repubblicani sono convinti conservazionisti)”.