Mancano soltanto quattro giorni all’attesa riunione che vedrà presenti il Governatore della Lombardia, Roberto Maroni, l’Assessore Regionale Gianni Fava e le associazioni venatorie lombarde. L’argomento da affrontare sarà quello della caccia in deroga e l’Associazione Cacciatori Lombardi ha ricordato i tre validi motivi per cui bisognerebbe chiedere questo prelievo nella regione settentrionale.
Le associazioni che parteciperanno vogliono fare chiarezza sulle intenzioni reali e concrete dell’ente locale. Il primo motivo valido va ricercato nella piena legittimità e liceità della caccia in deroga, visto che è sancita dalle direttive comunitarie. Inoltre, bisogna rispettare le tradizioni e l’economia del territorio lombardo, supportate dall’indotto che questa caccia alla migratoria minuta è in grado di generare. Infine, la terza ragione è di tipo politico e associativo.
La spiegazione politica ha a che fare con la comprensione della volontà politica della Regione, visto che si attende da tempo un atto oppure una delibera che autorizzino la caccia in deroga in piccole quantità di fringuelli e peppole, oltre alla riattivazione dei roccoli. La spiegazione associativa dipende dal fatto che si spera in una posizione condivisa e unitaria di tutte le associazioni. Per ACL si tratta di un dovere ben preciso verso la base dei 70mila cacciatori lombardi.