Dopo la presa di posizione delle associazioni venatorie che hanno formato la cosiddetta “cabina di regia” del mondo venatorio in vista delle prossime elezioni politiche, non è mancata la risposta delle altre sigle. In particolare, l’Associazione Cacciatori Lombardi ha commentato il documento delle cosiddette “7 sorelle” e i risultati raggiunti da quelle che sono considerate le associazioni riconosciute a livello nazionale.
ACL ha definito “desolante” il quadro complessivo, in particolare l’arretramento delle condizioni in cui il cacciatore si trova a ogni stagione venatoria. Una tale politica sulla caccia avrebbe portato alla perdita sul campo di 800mila praticanti, una situazione che, sempre secondo i Cacciatori Lombardi, le associazioni riconosciute dovrebbero prendersi la responsabilità.
Il documento è stato oggetto di forti critiche: per ACL è una semplice comunicazione dell’inizio di diversi incontri con le forze politiche, in cui l’ambiente sarà l’argomento principale. La presa di posizione è netta: “Noi di ACL non apparteniamo a questo tipo di associazionismo e di questo siamo fermamente orgogliosi“. Le difficoltà e gli ostacoli ci sono, ma i Cacciatori Lombardi hanno rivendicato la crescita costante in tutto il territorio regionale. La conclusione del comunicato è eloquente: “Le filosofie venatorie le faccia chi vuole…Noi no!“.