L’intervento di Beduschi
Alessandro Beduschi, assessore regionale della Lombardia all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste ha partecipato, giovedì 9 maggio mattina a Roma, alla cabina di regia sulla Peste Suina Africana convocata a Palazzo Chigi, alla presenza dei ministri interessati dalla tematica e delle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte. “Il lavoro svolto in questi mesi da Governo e Regioni per contrastare la Peste Suina – sottolinea l’assessore – è frutto dell’approccio qualitativo e innovativo dell’Italia a questa problematica. Le azioni dei servizi veterinari, il coinvolgimento di esercito e Protezione civile e gli investimenti per garantire misure di biosicurezza agli allevamenti sono elementi che possono consentire una rivalutazione delle regole da parte dell’Europa. Come peraltro insegna il precedente dell’influenza aviaria”.
Passaggio in Commissione
Per questo, il 23 maggio 2024 sarà quindi portata all’attenzione della Commissione la proposta di considerare in modo differente l’infezione tra i cinghiali e quella negli allevamenti di suini. Ciò relativamente alle eventuali restrizioni e di rivalutare le ‘zonazioni’. Le attuali misure oggi penalizzano in modo eccessivo le attività degli allevamenti e della trasformazione anche a infezione relativamente lontana. E comunque presente solo nei cinghiali.
Collaborazione con concessionari autostradali
Per aumentare il grado di controllo del territorio è inoltre sempre più attiva anche la collaborazione con i concessionari autostradali. Ciò allo scopo di chiudere e mettere in sicurezza i punti vulnerabili della rete. Creando quindi un’ulteriore ed efficace barriera di contenimento degli spostamenti di cinghiali. Che sono, infatti, i principali vettori del virus.
In Lombardia malattia eradicata dal maiale domestico
“La garanzia del buon lavoro fatto – conclude l’assessore – è dimostrata dal grado di protezione e biosicurezza che si è generato in tutto il territorio lombardo. Una realtà dove la malattia è da mesi stata eradicata nel maiale domestico. Adesso serve un cambio di passo anche a livello comunitario” (fonte: Regione Lombardia).