Opere pittoriche realizzate a cavallo tra il 1800 e il ’900
Sabato 26 aprile, nella splendida cornice storica offerta dal Castello Pasquini di Castiglioncello, si è svolta l’inaugurazione della mostra d’arte “Storie e colori di una grande passione”, promossa e organizzata dalla Sezione Federcaccia-UCT di Rosignano (LI) con il supporto di Federcaccia Nazionale e Federcaccia Toscana-UCT. Un’iniziativa di grande valore culturale che intende celebrare e raccontare, attraverso opere pittoriche realizzate a cavallo tra il 1800 e il ’900 e una selezione di volumi tecnici e letterari spesso a loro volta mirabilmente e riccamente illustrati, la passione, l’importanza storica, sociale e simbolica dell’attività venatoria. Ad aprire ufficialmente le porte dell’esposizione, i saluti portati da esponenti del mondo venatorio, culturale e istituzionale nazionale e locale. A introdurre i lavori è stato Marco Ramanzini, Capo Ufficio Stampa di Federcaccia Nazionale, che ha guidato con sensibilità e competenza gli interventi degli ospiti di fronte a una sala attenta e partecipe.
Valorizzazione della cultura
“La mostra che gli amici della sezione di Rosignano hanno ideato e fortemente voluto, realizzandola con particolare successo, costituisce oltre a una preziosa testimonianza artistica un esempio di quei valori che Federcaccia, di cui proprio quest’anno ricorre il 125esimo anniversario della fondazione, promuove da sempre” ha dichiarato il giornalista. “L’amore per il bello e la valorizzazione della cultura, intesa come studio e conoscenza e ancor più come insieme delle manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo, in questi tempi di imbarbarimento dei costumi e superficialità costituiscono un baluardo indispensabile. Di questa cultura la caccia fa pienamente parte ed è stata celebrata dai più grandi artisti in tutti i tempi: pittori, scultori, poeti e musicisti. Oggi, nell’era dei social, è ancora più importante proporre storia, arte e letteratura venatorie a promozione, difesa e sostegno della caccia e di coloro che la praticano” ha concluso prima di passare la parola agli altri partecipanti al tavolo.
Un orgoglio per la Sezione
Pienamente meritate le parole di elogio che il Presidente della Federcaccia-UCT di Rosignano, Maurizio Collecchi, ha espresso sottolineando la profonda gratitudine verso tutti i volontari che, con grande dedizione e fatica, hanno contribuito a rendere possibile quello che all’inizio poteva apparire quasi come un sogno: “è senza dubbio un orgoglio per la Sezione l’aver dato vita grazie all’impegno di tutti i soci e alla fiducia che ci hanno accordato le autorità comunali e tanti sostenitori, un evento di questa portata”. “Non posso che ringraziare gli organizzatori per quanto realizzato nel nostro comune” ha rimarcato il Sindaco di Rosignano, Claudio Marabotti, portando il suo saluto e mettendo l’accento in particolare su “l’importanza di iniziative che raccontano la storia di un territorio e di chi lo vive nel rispetto delle tradizioni”.
Tradizione venatoria
A lui ha fatto eco l’Assessore con delega alla caccia, Giacomo Cantini, che ha rivolto un sentito ringraziamento alla Federcaccia-UCT di Rosignano per aver saputo dar vita a una mostra “capace di emozionare e sorprendere, ed esaltare il valore culturale e artistico della tradizione venatoria”. Particolarmente incisivo l’intervento del Presidente Regionale di Federcaccia Marco Salvadori, che con passione ha ricordato come, se si vuole davvero difendere il mondo della caccia, sia necessario darne una corretta immagine nella società, che ne ha invece una percezione falsata e una conoscenza fortemente parziale, sviluppando nuove e più profonde sensibilità presenti, pur se non sempre pienamente evidenti, anche nei cacciatori.
Un volto nuovo, colto, sensibile
“Manifestazioni come questa – ha affermato Salvadori – rappresentano la strada giusta da seguire, mostrando un volto nuovo, colto, sensibile e autentico del mondo venatorio”. A entrare nel cuore del tema della mostra è stato Giuliano Incerpi, per lunghi anni in redazione e poi direttore della rivista “Diana”, oltre che figura di rilievo della cultura e del dibattito venatorio degli ultimi 50 anni. Incerpi ha offerto ai presenti un interessante profilo del contesto in cui lavoravano gli autori, pittori e scrittori, esposti a Castello Pasquini, di alcuni dei quali – Roberto Lemmi su tutti, ma anche “firme” come Piero Pieroni o Franco Nobile – ha avuto una conoscenza personale e diretta. Ripercorrendo la storia della celebre pubblicazione, ha messo in luce come le vicende di questa si siano sempre intrecciate, anche per la grande passione del suo editore Enrico Vallecchi, con le vicende della caccia nel nostro Paese e come proprio la passione sia sempre stata il filo conduttore di ogni iniziativa editoriale e culturale di “Diana” e dell’Editoriale Olimpia a sostegno e tutela della caccia e dei cacciatori, molto spesso proprio a fianco della Federazione Italiana della Caccia.
Vivere la natura
A chiudere, l’atteso intervento del Presidente Nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi, che non ha voluto mancare di portare personalmente a Castiglioncello la testimonianza dell’apprezzamento del Nazionale per questa iniziativa e che ha condiviso con i presenti le emozioni provate visitando la mostra, definendo questo aspetto così particolare “il lato migliore e forse meno conosciuto della caccia e della nostra Federazione”. “Eventi come questo, la nutrita partecipazione e presenza qui in sala e in quelle espositive prima e durante questa nostra chiacchierata, di tanti cacciatori, di collezionisti e amanti dell’arte sicuramente, ma anche di tante persone semplicemente incuriosite che scoprono per la prima volta che la caccia è anche questo – ha dichiarato Buconi – dimostrano che la via della cultura è quella giusta, quella capace di costruire ponti e abbattere pregiudizi”. “Se vogliamo parlare alla società dobbiamo partire proprio da qui: dalle emozioni che proviamo nel vivere la natura. L’arte è il linguaggio che può portare il nostro mondo a farsi capire, rispettare e, forse, anche amare” ha proseguito il Presidente, passando poi ad affrontare una serie di temi di grande attualità che coinvolgono tutta la società, dalle zoonosi come aviaria e PSA al controllo della fauna in esubero, con la prevenzione dei danni in agricoltura e ai rischi per la sicurezza pubblica derivanti proprio da questo ultimo aspetto, mettendo in luce, anche attraverso questi esempi, come la figura e il ruolo del cacciatore oltreché il suo coinvolgimento da parte delle Istituzioni, sia sempre più centrale nella gestione del territorio.
Un evento di eccezionale valore culturale e comunicativo
“Sono funzioni che ci vengono sempre più richieste e attribuite, richiedendoci nel contempo professionalità e disponibilità. Tutte cose che da parte nostra siamo lieti di mettere al servizio della società e dei cittadini tutti. Ma non dimentichiamoci però – ha concluso fra gli applausi – che un conto sono le funzioni, un conto la passione. E la caccia, prima di un servizio alla comunità, per noi sarà sempre passione!”. L’inaugurazione di “Storie e colori di una grande passione”, che sarà visitabile fino al 4 maggio, ha confermato come la Federcaccia attraverso la sezione di Rosignano sia riuscita ancora una volta a creare un evento di eccezionale valore culturale e comunicativo, capace di unire passato e presente, arte e territorio, cacciatori e società civile, in un racconto autentico e coinvolgente.