Tesseramento, biodiversità, gestione del territorio e ruolo del cacciatore nella sfida della riconversione energetica: questi i temi principali affrontati dal consueto consiglio regionale aperto di Federcaccia Lazio, divenuto ormai una tradizione grazie all’impegno del presidente regionale Aldo Pompetti e il suo staff. Quest’anno si è svolto sabato 15 maggio a Fara in Sabina, nella splendida azienda agrituristico-venatoria e poligono di tiro Torre Baccelli. L’occasione ha ricoperto anche un’alta valenza simbolica, un ritrovarsi di persona dopo i lunghi mesi dell’ennesima ondata di Covid-19, come ha avuto modo di sottolineare lo stesso presidente nazionale di Federazione Italiana della Caccia Massimo Buconi, che proprio dal regionale Lazio, oltre due anni fa, fu indicato per primo quale candidato al ruolo che oggi ricopre.
Un intervento lungo e strutturato, quello di Buconi, che ha toccato temi portanti di ogni ordine e grado: dai calendari e dal pessimo rapporto che molte Regioni italiane hanno con il piano faunistico-venatorio regionale – che rischia di limitare la caccia in mezza Italia – fino all’espansione indiscriminata dei parchi e delle aree contigue, passando per la questione tortora – primi due zainetti satellitari impiantati proprio da Federcaccia qualche giorno fa, in Toscana – e la sfida ecologica del piombo e della plastica nelle munizioni da caccia. Presente, ovviamente, il presidente regionale Pompetti e i suoi presidenti provinciali, a cominciare da quello di Rieti Fiorenzo Panfilo.
Bene i dati relativi al tesseramento, che quest’anno – malgrado la pandemia – ha fatto registrare il calo di appena cento iscritti, per la maggior parte persone molto anziane che più di altri hanno subito la tragedia della pandemia. Il presidente Pompetti ha ribadito la necessità di aprire ai giovani e alle donne, puntando sull’agonismo e la partecipazione. E a proposito di donne, non poteva mancare l’attivissima Daniela Iovine, referente per il coordinamento nazionale Cacciatrici di Federcaccia per il Lazio, Abruzzo e Molise. Accanto a lei Azzurra Rosati, giovane presidentessa della sezione comunale di Federcaccia Agosta, in provincia di Roma, intervenuta sulla difficile questione delle aree contigue del Parco Nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise, le quali – insieme ai vari parchi regionali – stanno chiudendo il territorio comunale privando i cacciatori di tutto lo spazio per esercitare la propria passione.
A breve si terrà un incontro proprio ad Agosta tra il presidente nazionale Buconi, quello regionale Pompetti e le autorità locali. La giornata è terminata con la presentazione della seconda edizione del libro “Universale e Cappine, paro e paro” di Francesco Bonomo, cui ha fatto seguito il consueto momento conviviale a base di piatti e prodotti tipici della Sabina, terra incantevole tutta da scoprire.