Arcicaccia Lucca esprime il proprio parere sulla caccia al cinghiale nelle aree non vocate.
La soluzione trovata non và in questo verso ma scarica sia ATC che Provincia dalle proprie responsabilità mettendo in sconcertante evidenza la poca lungimiranza di tutti quelli che hanno sottoscritto questo regolamento , un atto creato appositamente senza regole, senza controlli, al fine di poter dare mano libera a quelli che considerano questo tipo di caccia uno strumento per far cassa e quelle associazioni venatorie che per trovare qualche tesserato in più sono andati a soddisfare i pruriti venatori di persone poco disponibili a seguire le regole e i protocolli che esistono per le squadre di cinghialai. Scaricando successivamente (così prevede la legge..) eventuali problemi su i singoli individui .
A nostro parere, il problema non può essere così gestito: sparare a palla non è la stessa cosa che sparare con una cartuccia a pallini, sembra un cosa ovvia ma per evitare problemi nella caccia al cinghiale in forma di battuta sono state definite delle regole.
Il nuovo regolamento nelle aree non vocate autorizza di fatto la caccia in forma di battuta, è vero che prevede un numero massimo di tre partecipanti per ogni “squadretta” ma come ben sappiamo è facile da eludere ed è poco controllabile. Chi effettuerà questo tipo di caccia in questa forma, non avrà nessun obbligo di palinatura, informando le persone del pericolo che questo tipo di caccia porta ai frequentatori dei luoghi interessati alla battuta, cosa invece giustamente in obbligo per le squadre di cinghialai . Quindi sarà facile trovarsi nel mezzo di una battuta senza esserne consapevoli , con i rischi che tutti possiamo ben capire: in questo regolamento non se ne parla , non è previsto.
Chi avrà restrizioni sono i cacciatori che fanno altri tipi di caccia, sarà ulteriormente ristretto il territorio a loro disposizione e quelli iscritti alle squadre che devono dare la disponibilità per interventi di controllo nei territori contigui alle zone vocate, bene ma potranno cacciarli solo di giovedi !! visto che per raggiungere il piano di abbattimenti assegnato devono cacciare il mercoledì il sabato e la domenica nelle aree vocate come fanno ad intervenire anche il giovedì? Perdono una giornata di caccia visto che la legge prevede solo 3 uscite per settimana oppure sono in art 37 quindi non timbrano il tesserino? I capi abbattuti rientrano nel piano assegnato? Noi abbiamo chiesto di togliere questo vincolo…
Per chi svolge la caccia al cinghiale in forma singola non è previsto nessun contributo alla prevenzione se non un generico “devono contribuire agli interventi” ma quando? Le squadre sono “costrette” a fare interventi di scaccia, posizionamento di dissuasori e recinti, questo ovviamente durante i periodi di fermo venatorio, visto che il regolamento non prevede ne obbligatorietà ne sanzioni (previste invece per le squadre). Davvero si pensa che questi cacciatori dopo il 31 gennaio si renderanno disponibili? Finita bottiglia finito l’amore. Quindi i problemi nei terreni coltivati continueremmo ad esistere.
Ormai è provato che l’eradicazione non è possibile vista la morfologia dei terreni e le abitudini della specie e solo con una continua ed assidua presenza sul territorio possono essere cambiate le abitudini di questi animali. Esiste di fatto una disparità di trattamento tra i cacciatori componenti delle squadre e chi pagando 17 € (quindi addirittura meno) potrà effettuare la stessa caccia.
Per questi motivi NON abbiamo condiviso e sottoscritto il regolamento, siamo e saremo comunque sempre disponibili ad un confronto sereno su un argomento che riteniamo possa anche far cambiare il punto di vista di molte persone sul cacciatore: da Il ”problema” al risolutore di problemi.
Per il Coordinamento Provinciale
Il Presidente Alberto Mori
Federazione Provinciale di Lucca
( 9 settembre 2013 )