“Gestione degli ungulati in Umbria: problemi, prospettive e obiettivi”. È questo il titolo ufficiale dell’incontro promosso dal Comitato Regionale dell’Umbria di ArciCaccia per parlare di cinghiali, caprioli e cervi e in programma fra due giorni, domenica 6 marzo 2016, presso la Sala Quaranta di Norcia (provincia di Perugia). Di cosa si parlerà esattamente? Come spiegato dalla stessa associazione, daini, mufloni e camosci dell’Appennino sono ospitati nel territorio umbro in popolazioni ben consolidate, ma non bisogna dimenticare neanche la crescita degli ungulati selvatici. Una presenza simile ha imposto una riflessione importante su quelle che sono le nuove strategie per la corretta gestione, utilizzazione e valorizzazione delle risorse naturali.
L’obiettivo è di salvaguardare beni preziosi per l’Umbria, quali l’agricoltura, la biodiversità e il paesaggio naturale. Il dibattito verrà preceduto dai saluti di Nicola Alemanno, primo cittadino di Norcia, e di Stefano Alemanno, rappresentante di ArciCaccia-Ambito Territoriale di Caccia Perugia 2. L’introduzione verrà invece affidata al numero uno di ArciCaccia Umbria, Emanuele Bennati. Gli interventi saranno diversi e andranno a coinvolgere personalità come Giuliano Sorbaioli (Urca Umbria), Gianluca Rubeca (responsabile per gli ungulati per conto di ArciCaccia Terni), Silvano Toso (Banca Dati degli Ungulati), Gianluca Dall’Olio (presidente nazionale della Federazione Italiana della Caccia).
In particolare, Bernardino Ragni, docente di Zoologia Ambientale e Gestione Faunistica all’Università di Perugia si occuperà di un argomento importante come quello degli ungulati selvatici e del loro ruolo di asse importante per quel che riguarda la Wildlife Economy. In aggiunta, non mancherà un riferimento alla Fondazione Uomo, Natura e Ambiente e alla sua importanza che verrà sottolineata e approfondita da Maurizio Zipponi, presidente del Comitato Scientifico di UNA.
Il programma si concluderà poi con Osvaldo Veneziano, presidente nazionale di FederCaccia, presenza fondamentale in un convegno del genere. Nella regione dell’Italia centrale si discute spesso di ungulati ed è arrivato finalmente il tempo di trasformare il problema in una risorsa rinnovabile e compatibile. Questa sfida del mondo venatorio viene considerata strategica, anche perché non si può fare più finta di niente dopo l’aumento dei danni al settore agricolo, degli incidenti stradali, con maggiori costi a carico della Regione, degli Ambiti Territoriali di Caccia e quindi dei cittadini.
ArciCaccia Umbria ha voluto organizzare la giornata di dibattiti proprio per mettere a disposizione tutte le idee e tutte le esperienze che sono state maturate, ascoltando la voce della parte tecnica per condividerla con le categorie produttive che sono maggiormente coinvolte in questo caso. La nuova gestione dovrà essere un qualcosa di concreto e non una semplice promessa.