ARCI Caccia Veneto, report di una bella giornata per la caccia; gli “Stati Generali” 1ª Tappa per portare la caccia in Europa, il 7 febbraio è iniziata la nuova stagione della caccia italiana.
Rompere ogni indugio per portare irreversibilmente il metodo del “confronto” nell’identità e nel permanente stile di vita delle Associazioni Venatorie italiane. Essere parte della ruralità è indispensabile – e da costruire nella quotidianità – scegliendo la strategia delle relazioni con la società così complessa come si rappresenta. Chi si isola è perdente, i cacciatori italiani lo hanno già sperimentato. Dobbiamo mettere gli agricoltori italiani – parte attiva nella tutela dell’ambiente, dei nostri boschi, delle campagne – nelle condizioni di riconoscerci utili alla valorizzazione dei paesaggi rurali e a concorrere a produrre profitto di quanti nelle campagne lavorano. Anche i cacciatori devono cambiare per essere recepiti come necessari ed insostituibili al presidio degli ambienti naturali, anche nell’interesse delle future generazioni. Ora è il tempo di cambiare anche in Veneto dopo l’isolamento dell’attività venatoria, causato dalle politiche della Regione nelle precedenti legislature per scelte corporative e demagogiche, confortate da una parte dell’associazionismo “urlante”che ha marginalizzato i cacciatori veneti agli occhi del Paese.
Con gli “Stati Generali della Caccia” promossi dall’ARCI Caccia, grazie agli apprezzamenti incontrati c’è la speranza concreta di aprire una stagione di dialogo per allargare il consenso attorno all’attività venatoria. Questa l’estrema sintesi dei contenuti che hanno caratterizzato la relazione di Giuliano Ezzelini Storti, Presidente Regionale del Veneto e coordinatore dell’ARCI Caccia delle Regioni del Nord, alla folta platea degli appassionati partecipanti. I protagonisti della svolta in corso sono i coraggiosi militanti organizzatori dell’ARCI Caccia del Veneto che non cedendo ieri alle sirene delle annunciazioni venatorie, rivelatesi in tutta la loro negatività, oggi, dopo quel passato in prima linea, consentono le condizioni per una fattiva collaborazione con le istituzioni regionali per avere norme meno attaccabili dai ricorsi animalisti. Grazie anche a loro è possibile sperare di avere più positivi rapporti con le altre categorie interessate alla gestione faunistico venatoria. E a questi dirigenti ha portato sostegno e apprezzamento delle regioni del meridione il Vice Presidente nazionale, Sergio Sorrentino.
Presenti rappresentanti della Lega Nord, del Partito Democratico, delle Associazioni venatorie regionali malgrado il maltempo che invece ha impedito la presenza di invitati in rappresentanza di altre categorie. L’Assemblea ha riconosciuto le novità positive così come riportato nel suo intervento dall’assessore Daniele Stival, ascoltato da tutti nella consapevolezza che ha dovuto recuperare i limiti delle precedenti gestioni ispirate alla propaganda e all’istigazione del “conflitto perpetuo”.
Saluti al Convegno sono pervenuti, dal Vice Presidente della Commissione caccia della Regione Veneto Graziano Azzalin e anche dall’europarlamentare Mara Bizzotto che hanno auspicato la buona riuscita, e le disponibilità a portare avanti le battaglie a difesa dei nostri territori, coniugando diversi interessi messi insieme al Convegno. Presente in sala anche la senatrice leghista vicentina Stefani Erika. Nel merito si è trovata sintonia negli interventi del Vice Capogruppo in Regione del PD Stefano Fracasso che ha invitato la maggioranza in Regione a sciogliere le contraddizioni e a portare in aula il Piano Faunistico Regionale e in quello dell’onorevole De Menech (faunista e deputato)che ha assicurato il suo impegno in Parlamento a sostegno del percorso di “confronto” unico strumento credibile al rilancio della conoscenza del valore dell’attività venatoria.
Emblematico del nuovo che avanza, è stato l’intervento di Maurizio Zipponi a nome della Beretta (e del CNCN), Azienda che esporta il 95 per cento delle sue armi sportive in Nord Europa, Usa, Sudafrica, dove il conflitto tra il mondo della caccia, quello degli ambientalisti e dell’agricoltura è un’anomalia e la pratica venatoria è parte di una nuova Filiera Ambientale. E così gli amici vorrebbero accadesse anche in Italia. Alla prossima Fiera Vicentina della caccia domenica 15 febbraio si presenteranno i progetti in studio con Università e Federparchi, così come elaborati in un anno di collaborazione al Tavolo con l’ARCI Caccia, la FIdC, l’AnuuMigratoristi, le Associazioni dei Veterinari, Legambiente e altri che saranno alla Fiera di Vicenza.
Forti e chiari i richiami del Presidente regionale della ANLC e del CRAV Mariano Trevisan a marciare spediti per la Confederazione unitaria delle Associazioni Venatorie con l’ambizione di parlare a tutti i cacciatori, anche non equivocabili i contenuti dell’intervento del vice Presidente Regionale della FIDC Giancarlo Bonavigo: unità delle associazioni, apertura all’ambientalismo della ragione, riconoscimento del ruolo determinante nella gestione delle imprese agricole, ATC e CA a misura di buon governo del territorio e tanta, tanta certezza normativa a tutti i livelli istituzionali che oggi non c’è. Gaspari dell’Anuu di Vicenza ha spinto perché Stival porti a casa il PFRV a cui anche la sua Associazione, assieme a tutte quelle del CRAVN, ha contribuito a migliorare.
Armonici e all’unisono gli interventi conclusivi del Presidente Nazionale Osvaldo Veneziano e del Presidente dell’ARCI Caccia del Veneto, Giuliano Ezzelini Storti che hanno chiesto alle forze politiche di approvare il Nuovo Piano Faunistico Regionale prima della fine della Legislatura e chiesto a Stival di farsi portavoce di un messaggio al Governo e alle Regioni: “andiamo a trattare in Europa con una sola voce italiana e facciamolo subito”.
Ezzelini, dedicando l’iniziativa allo scomparso Ferruccio Carnielli, fondatore dell’ARCI Caccia ha sfidato tutte le Associazioni Venatorie ma anche gli imprenditori del settore, gli agricoltori e quanti vogliono vincere senza competizione per gestire il territorio, per affascinare i giovani, per superare la ghettizzazione, a mettersi in gioco, a superare “qualunquismi”, al far di “tutta un erba un fascio”, a trovare le cose che ci uniscono, al posto di guardare i particolarismi che ci dividono per scegliere, senza nostalgie, il futuro della caccia ricordando il celebre vicentino Mario Rigoni Stern: “la caccia e’ ….. Libertà, sole, spazi, tempeste”, una poesia bellissima. Il prossimo appuntamento con l’Europa sarà in Fiera a Vicenza il 15 febbraio: per continuare a vincere e costruire la “caccia del nuovo millennio”.
ARCI Caccia Comitato Regionale Veneto
( 12 febbraio 2015 )