La nostra gratitudine per un parere negativo che, ci auguriamo serva a far riflettere. Quando e se l’emendamento sarà ripresentato in Aula, l’auspicio è che ne prevalga l’isolamento e vincano senno e ragione. L’interesse generale del Paese necessita di gestione della fauna selvatica e non di prediche ideologiche. Si può evitare lo snervante e costoso rito dei ricorsi ai TAR che le Regioni hanno vinto, assieme ai cacciatori, grazie anche ai dati raccolti da questi.
Noi ci permettiamo di riproporre una soluzione duratura ed incontrovertibile già indicata più volte: l’ISPRA dia gli indirizzi, le regole, i parametri su cui tutti, tecnici, Università e Associazioni possano raccogliere i dati; e questi dati valgano sempre e dovunque. Altro che emendamenti, vincoli e divieti. Non servono agli italiani, ne siamo sicuri e allora: a chi giovano?”.