Arci Caccia Umbria sul rinnovo degli A.T.C. perugini, non si trova l’intesa tra le parti sociali, “Tutto rinviato”.
Alla luce dei fatti, a qualcuno occorre coraggio nel dire: che non si lavora per occupare poltrone ma per far convergere il mondo agricolo e venatorio su di un programma concreto, quando il programma non è stato nemmeno presentato e che di concreto a ben poco, quanto alla convergenza e difficile pensare di far convergere qualcuno, se non si lascia ne la possibilità di fare proposte ne un margine minimo di trattativa, o meglio lasciando fuori le associazioni agricole, venatorie e ambientali non gradite. La strada imboccata da alcune associazioni agricole, non ci sembra la migliore, per lo meno da loro un programma ben preciso ce lo saremmo aspettato, invece anche loro sono si limitati ad essere firmatari della lettera che ritiene il comitato illegittimo, ci sembra ben poco per continuare a pretendere e a sostenere la presidenza dell’A.T.C. 1.
La convinzione è che gli A.T.C. sono l’ultimo baluardo di una caccia sociale e partecipata, per questo è necessario opporsi ad occupazioni infruttuose, che nel tempo hanno prodotto un malcontento diffuso tra i cacciatori, l’A.T.C. è la casa di tutti i portatori d’interesse legati a questo mondo, perciò tale organo deve esserne la massima espressione democratica di questo mondo, dove si propongono idee, si elaborano possibili soluzioni e si attuano piani per migliorare l’ambiente, la caccia e sostenere l’agricoltura che da sempre è nostra alleata, solo quando sapremo reinventare l’A.T.C. libero da interessi politici e di parte, rendendolo il punto di raccordo tra società moderna e il mondo venatorio, ci potremmo garantire un futuro.
A questo punto la palla passa al Presidente della Provincia di Perugia, che speriamo nel breve tempo nomini i rispettivi Presidenti, ma soprattutto, vista la situazione che si è venuta a creare tenga conto che c’è necessita di cambiamento e di una svolta culturale in questo mondo. Vista l’attuale situazione, appena verrà approvato il bilancio consuntivo del A.T.C., francamente con un bel po’ di ritardo, si procederà al rinnovo del comitato del A.T.C. 3, vista la situazione attuale, chiediamo di non ripetere gli errori commessi, visto che l’Arci caccia non è disponibile a sostenere presidenti o comitati figli di accordi non condivisi, ma soprattutto senza un programma.
I cacciatori prima di tutto sono cittadini e meritano rispetto, sono stanchi di giochi e sotterfugi, mentre la politica continua a giocare sulla nostra passione a volte portata avanti tra mille difficoltà, anche economiche.
Di seguito pubblichiamo il testo della lettera presentata da Stefano Facchini a nome di Federcaccia, Enalcaccia, Cia, Confagricoltura, EPS ed Ekoclub:
“Ponte San Giovanni, 9 agosto 2013
Il sottoscritto Stefano Facchini, anche a nome dei rappresentanti di CIA, Confagricoltura, Federcaccia, Enalcaccia, EPS; ed Ekoclub, comunica ai presenti quanto segue.
In base all’art.11 comma 2 della Legge Regionale dell’Umbria n.14/94 l’associazione Urca, qui rappresentata dal sig. Alfredo Argenio, risultaineleggibile in quanto la stessa Urca non risulta presente nel Consiglio Nazionale dell’Ambiente.
Inoltre il sig. Paolo Spantini, rapprensentante della Provincia in questo consensso presenta condizioni di incompatibilità avendo egli notificato, in proprio e quale procuratore dell’Urca, ed il sig. Giampaolo Zandrini rappresentate di Arci Caccia, in questo consesso, presentano condizioni di incompatibilità in quanto hanno presentato anch’essi ricorso al Tar avverso il Comitato di gestione ATC PG 1. Chiedo pertanto che sia messa a verbale ed in votazione tale dichiarazione informando che, successivamente, i sottoscrittori della stessa abbandoneranno la seduta, condiderando il comitato di gestione, così come composto, non legittimato ad operare.”
( 16 agosto 2013 )
Arci Caccia