L’intervento del Ministro
La presunta semplificazione del CFTVN, sbandierata dal Governo nelle dichiarazioni rilasciate dal Ministro a Caccia Village, ci sembra figlia della volontà altrui di escludere qualcuno dal tavolo, limitando la rappresentanza, forse per proseguire nel percorso del modello privatistico della caccia. Il nostro interesse e il nostro scopo sono quelli di confrontarci e collaborare per arrivare alla migliore gestione faunistico venatoria possibile. Arci Caccia, nella sua storia, ha sempre portato un valore aggiunto fatto di competenza ed equilibrio alle discussioni ed alla redazione dei provvedimenti che hanno permesso di continuare ad andare a caccia nel nostro paese.
Il primo banco di prova
Il primo banco di prova di questa nuova politica venatoria per club ristretti l’abbiamo vista nell’approvazione del Piano Straordinario di Controllo della Fauna. Qui, fabbricanti d’armi, agricoltori poco illuminati e le associazioni venatorie che sembrano ispirare la politica venatoria del Ministero dell’Agricoltura aprono la porta alla caccia privata, ai cacciatori di professione, all’uso dei derattizzatori contro i cinghiali e, al contempo, escludono la braccata dai mezzi di controllo. Sicuramente questa non è farina del nostro sacco. Questa anti-gestione è quanto di più lontano dai nostri ideali che si basano su una gestione sostenibile, pubblica e sociale della caccia.
Calendario venatorio 2023-2024
Non chiediamo molto, solo di poter dare il nostro contributo, come abbiamo sempre fatto. Anche perché, viste le idee che sembrano andare per la maggiore, lo diciamo con modestia, ce n’è un gran bisogno. Apprezziamo le dichiarazioni sulla preadozione del Calendario Venatorio dell’Assessore Regionale alla Caccia Roberto Morroni, concordando che i cacciatori necessitano di certezze e non di propaganda. Ci sono apparse di circostanza quelle della Presidente Donatella Tesei da cui ci saremmo aspettati contenuti e non frasi fatte (fonte: Arci Caccia).