Gli animalisti hanno finora “sparato” numeri roboanti per far colpo sull’opinione pubblica. Le decisioni della Giunta Regionale sono state legittimate dall’ISPRA, ma secondo Bennati i numeri sconclusionati non fanno più presa tra la gente comune. La tesi è quella di 27mila cacciatori umbri pronti a fare una strage di innocenti a causa del carniere massimo consentito dalla legge.
La falsità può essere smentita richiedendo i dati alla Regione e leggendo i tesserini venatori delle ultime stagioni, documenti che certificano la partecipazione di una parte dei cacciatori alla pre-apertura e non della totalità. Per Arci Caccia Umbria, si può essere in disaccordo con la caccia, ma la categoria non può essere diffamata, anche perchè ha una funzione sociale importante.
Non è mancata una risposta alle accuse rivolte alle guardie volontarie delle associazioni venatorie, guardie più attive di quanto possa pensare il WWF e costantemente impegnante nei servizi di controllo. Molto interessanti sono le conclusioni del comunicato: “L’ambiente e la fauna si proteggono vivendolo sentendosi parte di esso, utilizzando ciò che esso ci mette a disposizione fauna compresa, attraverso un utilizzo razionale ben preciso e basato su scienza e conoscenza“.