Arci Caccia Toscana sul convegno “Armi da fuoco e porto d’armi” tenutosi a Lucca; serietà degli organizzatori e del dibattito a confronto con solita cattiva politica.
Lunedì 8 aprile si è tenuto a Lucca un importante Convegno organizzato dall’associazione “Ogni Volta” ONLUS per discutere sull’uso e detenzione delle armi da fuoco e per la presentazione di un disegno di legge di riordino dell’intera materia. Sulla scia di una tragica esperienza che ha colpito i vertici dell’associazione organizzatrice, alla presenza di tante Autorità, Ordini Professionali, rappresentanti della Pubblica Sicurezza, si è sviluppato un dibattito serio, responsabile e teso all’individuazione delle vere criticità che hanno determinato il verificarsi di fatti di sangue dovuti all’uso improprio di armi regolarmente detenute.
Particolarmente significativo è stato l’equilibrio con cui si è ritenuto di affrontare un tema così complesso e delicato, sul quale sono arrivati contributi qualificati e di merito dalle figure professionali (medici di base, avvocati, psicologi, forze dell’ordine) che, quotidianamente, si trovano ad affrontare questo tema. Il problema vero che è stato individuato non è tanto la necessità di un irrigidimento di una normativa già di per se restrittiva, quanto semmai quello di rendere organica la rete delle informazioni, per consentire un dialogo tempestivo tra Autorità Mediche ed Autorità della Pubblica Sicurezza.
Ciò che è emerso con chiarezza è la differenza tra l’approccio professionale alla questione e quello maggiormente improntato all’emotività da parte della Senatrice Granaiola, che a proposito dell’uso delle armi ha definito “indegna” l’attività venatoria, al punto di auspicare la totale messa al bando delle armi per uso venatorio. La stessa Senatrice, tra l’altro firmataria dell’appello dei dodici Senatori del PD contro il provvedimento della Provincia di Siena per il contenimento delle volpi, nel ricercare il facile consenso sollecitando le corde del populismo, ha finito per presentare alla platea, peraltro attenta, preparata e qualificata, il volto della politica che pensa di essere perennemente in campagna elettorale.
Al Convegno ha preso parte l’Arci Caccia Nazionale, rappresentata dal Vicepresidente Massimo Logi il quale, durante il suo intervento non ha mancato di polemizzare con la Senatrice Granaiola (che nel frattempo aveva abbandonato i lavori) e ponendo tre questioni fondamentali sulle quali aprire un serrato confronto nell’eventualità di un nuovo disegno di legge, ricordando a tutti che i detentori di armi da caccia sono oggi tra i soggetti maggiormente monitorati e sottoposti a periodici controlli:
– Una forte differenziazione tra le armi da caccia e sportive rispetto alle altre tipologie, soprattutto per quanto riguarda le armi corte e licenze per difesa personale;
– rafforzare la centralità del medico di famiglia quale riferimento per la valutazione dello stato di salute del singolo soggetto;
– mettere in rete di ogni informazione che possa consentire migliori elementi di prevenzione evitando la periodicizzazione dei rinnovi e delle commissioni speciali. Tuttavia qualunque nuovo strumento legislativo non può nascere contro talune categorie di possessori di armi; la politica dovrà svolgere il ruolo che le compete realizzando una sintesi alta delle esigenze e delle soluzioni, cosa che la Senatrice Granaiola sta dimostrando di non saper fare.
Questo ed altri problemi, il clima politico attuale obbliga il mondo venatorio italiano a realizzare tempestivamente un argine culturale e respingere le incursioni e la possibile deriva parlamentare interessata a minare le fondamenta della legittimazione di questa nostra attività su svariati fronti.
Arci Caccia Toscana
( 12 aprile 2013 )