Arci Caccia: Toscana, presso il Consiglio Regionale si sono svolte le audizioni delle associazioni venatorie e ambientaliste da parte delle 1a e 2a commissione consiliare.
Questa mattina, 3 aprile, le Associazioni Venatorie e quelle Ambientaliste (gli agricoltori erano già stati sentiti in precedenza) hanno partecipato alle audizioni della 1a e 2a Commissione del Consiglio Regionale Toscano in merito alla Legge di semplificazione che contiene anche alcune proposte di modifica per la normativa sulla caccia. In particolare il testo di legge prevede la costituzione dei C.A.V. (Centri di Assistenza Venatoria) ossia strutture gestite dalle Associazioni Venatorie finalizzate a fornire servizi ai cacciatori in sussidiarietà con la Pubblica Amministrazione.
In altri termini i C.A.V. potranno espletare una serie di pratiche per le quali è necessario recarsi presso gli uffici caccia delle Province. Rivolgendosi invece ad un C.A.V., il cacciatore potrà ad esempio fare il rinnovo del’appostamento, le iscrizioni ai vari registri di caccia, variazioni inerenti la detenzione di richiami vivi, ecc. Il tutto svincolato dagli orari e dalla localizzazione, spesso centralizzata e difficilmente raggiungibile, degli uffici caccia delle Province.
Molto importante è anche la proposta di inserire un comma nella L.R. 3/94 che sollevi dalla responsabilità personale i dirigenti degli ATC per quanto riguarda la stabilità finanziaria dell’Ambito che si trovano a governare. Ciò in particolare per quanto riguarda il risarcimento dei danni alle coltivazioni che avverrà nei limiti delle disponibilità di bilancio degli ATC, sollevando così il Presidente e gli altri componenti del Comitato da qualsiasi responsabilità personale. Ciò si rende necessario per tutelare i rappresentanti degli Ambiti che ricoprono tale carica in modo volontario ed onorifico e che si trovano a guidare un Ente con sole funzioni gestionali e non decisionali e privo di autonomia finanziaria.
Infine la proposta di legge prevede la possibilità di varare il Calendario Venatorio per atto di Giunta (e non più per legge) qualora nelle prossime settimane la Corte Costituzionale si pronunciasse in modo negativo circa la possibilità di redigere il calendario per atto legislativo. L’Arci Caccia, che già da mesi caldeggiava tali emendamenti, ha espresso parere favorevole alle proposte di modifica della legge chiedendo alle Commissioni, per quanto possibile, di accelerare l’iter di approvazione. La nostra Associazione ha anche richiesto di porre rimedio ad alcune storture della Legge regionale sul benessere animale per quanto riguarda le dimensioni minime dei box (che oggi sono 8 mq per cane) e sulle modalità per il trasporto dei cani stessi.
Le Commissioni Consiliari hanno ritenuto di non poter inserire queste proposte di modifica nella Legge di semplificazione in quanto non pertinenti all’oggetto della legge stessa, rimandando l’approfondimento del tema ad una proposta di legge specifica. L’Arci Caccia ha invitato pertanto i Consiglieri ad adoperarsi affinché a breve si possa modificare anche la legge sul benessere animale in quegli specifici punti.
Il mondo venatorio presente si è riconosciuto unanimemente su queste proposte e sull’analisi delle stesse, mentre il WWF, unica associazione ambientalista presente, non ha perso l’occasione per attaccare il mondo venatorio per partito preso e non sulle questioni di merito. Il WWF ha addirittura proposto di tagliare tutti i finanziamenti alle Associazioni Venatorie che la Regione versa come percentuale delle tasse regionali. Purtroppo dimenticano questi signori che le si tratta di soldi dei cacciatori che, così, seppure in minima parte, tornano a favore di chi li paga sotto forma di servizi e tutela.
Certo costoro non si lamentavano quando, in presenza di maggiori risorse, vedevano finanziate loro iniziative sempre con i soldi dei soliti cacciatori. Proprio gli stessi che ricevono ingenti sovvenzioni pubbliche per le più disparate iniziative, come ad esempio il Centro Recupero Rapaci di Semproniano (GR) che, nota dolente, in questi giorni sarebbe oggetto di una indagine della Corte dei Conti per una gestione economico finanziaria sembrerebbe non troppo trasparente e che potrebbe aver sottratto indebitamente soldi dall’erario pubblico e quindi dalle tasche degli italiani, almeno secondo quello che apprendiamo da informazioni rinvenute sul web.
Naturalmente da cittadini-cacciatori, che non sono animati da odio verso nessuno, auspichiamo che si tratti di notizie infondate.
3 aprile 2013
Arci Caccia Toscana