La sezione regionale della Toscana dell’Arci Caccia ha scritto alla Regione sulla Valutazione di Incidenza Ambientale a cui sono sottoposti gli appostamenti fissi di caccia che rientrano nei siti della Rete Natura 2000. La realizzazione dei capanni è ammessa in caso non comportino l’alterazione permanente dei luoghi, siano fatti in legno, siano ancorati al suolo senza opere di fondazione e non abbiano dotazioni per l’utilizzo abitativo. La Giunta Regionale può prevedere casi di esclusione dalla procedura VIncA.
Sono ricompresi ad esempio gli interventi di realizzazione di nuovi capanni di caccia, a condizione che siano realizzati nel periodo 15 agosto–1° marzo e che la loro esatta ubicazione sia stata prevista nella pianificazione faunistico-venatoria in vigore. Nel predisporre la delibera non si è tenuto conto delle caratteristiche di tali manufatti che per loro natura hanno un bassissimo se non nullo impatto sull’ambiente. Si tratta di strutture di piccole dimensioni, assimilabili ad esempio alle strutture derogate dal punto “e” dell’Allegato A della Delibera 119/2018 quali pergolati, gazebo, arredi da giardino e piccoli manufatti con funzioni accessorie semplicemente appoggiati o ancorati al suolo.
In definitiva gli appostamenti fissi di caccia sono strutture che possono rientrare a pieno titolo in quanto previsto dalla legge in quanto non atti a determinare incidenze significati sulle specie e sugli habitat dei siti Rete Natura 2000 né sugli obiettivi di conservazione dei medesimi. Per Arci Caccia una modifica della delibera eviterebbe un aggravio burocratico e di costi del tutto inutili alla luce delle caratteristiche di tali strutture sopra ricordate.