Non è mai troppo tardi, col tempo e con la paglia maturano pure le sorbe… Due famosi detti della saggezza contadina che possono ben adattarsi alla posizione espressa oggi, in un comunicato stampa, dalla Federcaccia Toscana a seguito dell’incontro svoltosi ieri con la Presidenza della Regione Toscana. Solo qualche mese fa, infatti, il Presidente Fidc Moreno Perriccioli dichiarava la morte dell’esperienza degli ATC e plaudeva all’arrivo del modello Trentino, caro a tutti i livelli di Federcaccia. Oggi, folgorato sulla via di Damasco, è improvvisamente diventato il paladino della caccia sociale.
La cosa non può che rallegrare noi di Arci Caccia, che della caccia sociale abbiamo sempre fatto una bandiera e che, pur riconoscendone i limiti, pensiamo che gli Atc siano attualmente l’unico modello di gestione possibile. Siamo felici anche del fatto che, finalmente, la Federcaccia abbia preso posizione contro l’ipotesi di trasformazione delle ZRC in ZRV e contro il fai da te del contenimento per gli agricoltori. Fidc ci ha messo un po’, ma finalmente sembra aver visto la luce.
Da parte nostra, possiamo solo confermare quanto detto più volte: occorre riformare l’istituto degli Atc, non per superarli ma per metterli in condizione di funzionare, perché solo così potremo sperare di mantenere per i nostri figli una caccia popolare e sociale, sostenibile ma accessibile a tutti. Per questo plaudiamo al Presidente della Regione Rossi che ha chiuso la porta a ogni ipotesi di privatizzazione, tranquillizzando gli animi messi in allarme da un documento circolato nei giorni scorsi. Certo, c’è da chiedersi il perché di questo improvviso ripensamento dei dirigenti di Federcaccia. Potrebbe entrarci il declino delle possibilità di arrivare a una gestione diretta (alla trentina) della caccia del domani? Come dice un vecchio adagio: a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca…