Le polemiche di questi giorni sulla mancata approvazione del calendario umbro che di fatto ha bloccato la selezione è l’ennesima conferma di quanto già detto è ripetuto più volte avevamo chiesto un calendario venatorio che dava certezze ai cacciatori con una stagione venatoria tranquilla, visto anche il difficile momento stiamo attraversando e richiede un profondo senso di responsabilità. Arci Caccia Umbria e Arci caccia Nazionale hanno chiesto a tutte le Regioni di approvare l’impianto dei calendari venatori lo scorso anno in quanto le difficoltà vissute non ci hanno permesso di affrontare le discussioni nei tempi e nei modi corretti, nel mese di aprile abbiamo chiesto alla Regione di riconfermare l’impianto del calendario dello scorso anno apportando alcune migliorie, anche in modo da evitare di cadere nel girone infernale dei ricorsi, portatori di incertezza e instabilità di cui al momento non si avverte alcun bisogno.
Ma alcune Associazioni venatorie in nome della propaganda e della demagogia hanno preferito forzare la mano giocando al rialzo, tutto questo ha portato alla modifica del calendario venatorio con conseguente allungamento dei tempi e ritardi nell’approvazione che ha bloccato l’inizio della caccia di selezione.
Arci Caccia chiesto una stagione di caccia il più possibile tranquilla cercando di garantire la certezza del diritto, non è pensabile restare fino all’ultimo giorno nell’incertezza, come sta succedendo da qualche anno a questa parte. Per questo è giusto precisare che non siamo tutti uguali c’è chi lavora e si impegna per la caccia e chi invece lavora per la tessera, ma il detto dice chi troppo vuole nulla stringe, a conferma che la posizione di Arci Caccia era ancora una volta quella giusta.
Giornalista. Nato a Roma nel 1982. Tante passioni, tra cui quella per l'ambiente, il territorio e la ruralità, maturata grazie alle vacanze nell'Appennino Umbro-Marchigiano e ai racconti dei cacciatori del posto. Ha dedicato parte dei suoi studi all'agricoltura e all'economia "green".
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