Questo per un motivo semplice, evitare ricorsi da parte delle associazioni animaliste riproponendo testi già applicati lo scorso anno. Per questo disapproviamo con forza l’atteggiamento del Ministro, che si è preso la briga di scrivere alle Regioni, chiedendo di escludere le due specie dal prelievo, mossa già tentata due anni fa con la tortora e lo scorso anno ancora col moriglione, fortunatamente con scarsi esiti. Il Ministro, secondo noi, anziché chiedere di vietare il prelievo, cosa tra l’altro di competenza della collega Bellanova, avrebbe fatto meglio a occuparsi di rendere operativi i piani d’azione nazionale su moriglione e pavoncella.
Infatti, se non è vero che l’Europa ci intima di sospendere il prelievo delle due specie, è invece verissimo che ci ha caldeggiato insistentemente l’adozione di misure per favorire l’incremento di tali specie. Ebbene, la rimozione di ciò che ostacola l’incremento di una specie e l’adozione di misure che la favoriscano, il piano d’azione appunto, quello sì che è una competenza del Ministro dell’Ambiente su cui vorremmo sapere a che punto siamo. Su questo argomento, che tocca tutti i cacciatori, avremmo voluto che il mondo venatorio facesse sentire la propria voce in modo unitario, cosa che avrebbe dato maggior peso e concretezza alle nostre richieste.
Per questo abbiamo tempestivamente richiesto l’intervento della Cabina di Regia. Purtroppo, invece di ricevere risposte, abbiamo dovuto vedere l’uscita di prese di posizione di singole associazioni. Iniziative che disperdono la nostra forza tra mille rivoli, conducendo in genere a dei niente di fatto. Noi abbiamo agito nel modo corretto, seguendo lo spirito unitario che ci contraddistingue. Peccato dover constatare che, al di là delle belle parole, si preferisca sacrificare l’unità sull’altare della speranza di qualche tessera in più.