Abbiamo appreso con grande perplessità, dagli organi di informazione, della presenza sul nostro territorio di un sito individuato dal Governo come possibile sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi. Ovviamente, non vogliamo entrare nel merito delle considerazioni ingegneristiche e geologiche che abbiano condotto i tecnici a fare questa scelta, ma di sicuro è mancata la partecipazione al processo decisionale della popolazione e, a quanto apprendiamo dai giornali, anche dei rappresentanti delle istituzioni locali.
I cittadini di questo spicchio della Provincia di Siena, tra le Crete, la Val di Chiana e la Val d’Orcia hanno sicuramente il diritto di sapere per quale motivo si è scelto un territorio tutelato con stringenti vincoli paesaggistici e la presenza di siti Unesco, destinato alle produzioni alimentari di pregio, a un tiro di schioppo da eccellenze come vino, olio, formaggi e bagni termali che non hanno certo bisogno di presentazioni. Per noi cacciatori, che viviamo il territorio cogliendone i frutti, la salute dell’ambiente è un principio irrinunciabile, per questo vogliamo capire ed essere sicuri che questa scelta sia davvero opportuna.
Siamo consapevoli che, finché questi rifiuti saranno prodotti, da qualche parte dovranno essere conservati in sicurezza; ci chiediamo, però, se uno degli ultimi territori “integri” della Toscana, che fa da sfondo a centinaia di cartoline, sia il luogo più adatto. Per questo chiediamo che alla nostra richiesta di chiarimenti si uniscano le altre Associazioni Venatorie, le Associazioni Agricole, gli ATC, tutti i livelli istituzionali e la società civile, perché questo è un problema che non può non toccarci tutti da vicino (Fabio Tiberini – Presidente Provinciale Arci Caccia Siena).