L’associazione Arci Caccia ha parlato oggi, lunedì 16 aprile 2018, della situazione che stanno vivendo in questo preciso momento storico i cacciatori spagnoli. Nel paese iberico le doppiette non possono dormire sonni tranquilli a causa delle modifiche legislative che gli animalisti e gli ambientalisti locali hanno imposto sull’attività venatoria insieme ad alcuni partiti. In particolare, si sta parlando del divieto di caccia al lupo al Nord del fiume Duero, come anche la proibizione della posta al cinghiale in orario notturno.
I cacciatori sono quindi scesi in piazza, ottenendo un riconoscimento importante e attivo per quel che riguarda l’ambiente rurale. La “battaglia” è stata intrapresa dal numero uno dei cacciatori castigliani, Tomas Garcia, e per il momento è stata conseguita una vittoria preziosa. La stessa Arci Caccia e il presidente Sorrentino hanno espresso la loro solidarietà a questa causa, appoggiandola in toto.
Una manifestazione simultanea si è svolta proprio ieri in diverse zone della Spagna per difendere appunto la caccia senza se e senza ma. L’organizzazione è stata curata dall Federazione Reale Spagnola della Caccia, il tutto all’insegna della sostenibilità e dell’eticità. La manifestazione è stata portata avanti sottolineando come l’attività venatoria sia un modo di vivere, con l’auspicio di far capire alla politica di non poter più sopportare pressioni o intromissioni.