Lotta al bracconaggio
Arci Caccia è da sempre in prima linea nella lotta al bracconaggio. I recenti episodi legati all’uso di bocconi avvelenati che hanno portato alla morte nel Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise di alcuni esemplari di lupi, grifoni e corvi imperiali non possono essere tollerati e non devono rimanere impunito. Il conflitto uomo-fauna selvatica, purtroppo, è un tema sempre più all’ordine del giorno e occorrerà affrontarlo trovando strategie che puntino a permettere la convivenza. Niente, però, può giustificare azioni simili, che oltre a portare alla morte di specie particolarmente protette, un tesoro che appartiene a tutto il popolo italiano, rappresentano una fonte di inquinamento ed un potenziale pericolo mortale anche per le persone.
Il messaggio inviato
È con questo spirito che il Consigliere Nazionale Osvaldo Veneziano ha inviato questo messaggio al Dott. Luciano Sammarone Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise:
“Caro Direttore, esprimo la piena e convinta solidarietà a Te e al personale del Parco e dei Carabinieri Forestali impegnati nella tutela e difesa di specie di valore inestimabile. Il grave episodio stragista di lupi e grifoni merita un impegno degli inquirenti per assicurare alla giustizia i delinquenti e punirli con severità”. Questa la risposta giunta dal Dott. Sammarone: “Caro Osvaldo, grazie mille, apprezzo la tua sensibilità, che conoscevo e di cui non ho mai dubitato. Purtroppo penso che serva davvero un salto di qualità nella risposta non avendo davvero strumenti adeguati per combattere concretamente l’uso dei veleni, contro i quali serve introdurre regole dure per colpire a valle i criminali. Ma questo possiamo farlo se tutti i cittadini si sentiranno responsabili del territorio, anche per evitare conseguenze nefaste a valle dei vari atti criminali. Per questo ho rilanciato l’idea di introdurre provvedimenti analoghi a quelli vigenti per gli incendi boschivi, con interdizione di qualunque attività per un periodo di 3 anni in un’area di 2-3 km intorno a quella del rinvenimento delle esche e/o degli animali morti per avvelenamento. Non credo nessuno si prenderà la briga di adottare una simile norma. Ma dobbiamo provarci”.
Le indagini
Gli inquirenti sono al lavoro e la nostra Associazione, qualora dovessero avviarsi procedimenti contro i colpevoli di questo gesto, si costituirà parte civile, in modo da dare il proprio contributo a fare luce su questa brutta vicenda (fonte: Arci Caccia).