Dai vari meandri dei social network è spuntata questa dichiarazione che sembrerebbe essere attribuibile al Presidente Nazionale Federcaccia Massimo Buconi: “Buongiorno, come avete visto è partita la solita “campagna tesseramento”. Al fine di non essere noi stessi cassa di risonanza altrui vi invito a non far favorire la divulgazione di comunicati strumentali altrui. D’altronde se dobbiamo ancora spiegare ai nostri la posizione di FIDC sulla 157 e l’842 il problema non è rispondere ma interrogarci!!!! Comunque nei prossimi giorni farò uscire un articolato documento in merito. Un caro saluto. Buconi”.
Certo attenderemo questo articolato documento, che leggeremo con interesse. Non possiamo però non chiederci se questo invito a lasciare sotto traccia i vari comunicati, unito al silenzio su quanto stanno facendo Coldiretti e CNCN (cercando di coinvolgere Fondazione Una) non nasconda una condivisione di idee ed intenti con questo Progetto Riserve che tutti temiamo sia un attacco alla caccia sociale e popolare. Speriamo che il documento che viene annunciato smentisca quella che, a nostro parere, sarebbe una posizione molto grave, soprattutto per la maggiore delle associazioni venatorie. Arci Caccia ribadisce la propria contrarietà a qualsiasi tentazione di privatizzare la caccia, la nostra associazione è nata, più di cinquant’anni fa, con lo scopo di difenderne la natura sociale e popolare.
Al Presidente di Liberacaccia e alla dirigenza di CST, che continuano in modo pretestuoso a cercare di coinvolgerci in questa vicenda, vogliamo solo ribadire una cosa: Solo grazie a noi questa vicenda è uscita allo scoperto e chi aveva coinvolto Fondazione Una ha fatto una rapida retromarcia. Leggere, questo è quello che consigliamo a Libercaccia e CST, in modo da poter scrivere comunicati con cognizione di causa, invece di sparare nel mucchio, in preda al populismo da tesseramento (fonte: Arci Caccia).