Arci Caccia Roma scrive al Comune capitolino sulla “sgradevole reazione di una centralista ad un cittadino cacciatore”.
Presa carta e penna Andrea Severi ha scritto al vice sindaco Luigi Nieri, con delega al personale sottolineando che “un vostro dipendente o collaboratore si è permesso di fare considerazioni gravemente offensive ad un cittadino in cerca di informazioni peraltro in merito ad un’attività perfettamente legale e che nella fattispecie rientra anche tra le incombenze amministrative del Comune di riferimento”. Per questo motivo Andrea Severi ha chiesto al Vice sindaco Nieri di “conoscere quanto prima le eventuali azioni che i suoi uffici intendono intraprendere per censurare l’operato di questa persona per evitare che possa verificarsi nuovamente.
Preciso che ho segnalato ora indicativa e giorno (4 settembre) poiché il nostro iscritto non ha sentito bene il numero identificativo dell’operatore certo che nessuno mai potesse rispondere con un atteggiamento offensivo di tal sorta, dimostrando totale assenza di professionalità e un preconcetto ideologico che dovrebbe lecitamente (ma a mio avviso incoerentemente) riservare alla vita privata. Personalmente sono stufo di dover difendere l’esercizio di un’attività legale, svolta all’aria aperta a contatto con l’ambiente e peraltro fonte di un consistente gettito fiscale attraverso il pagamento di tasse di concessione governativa, provinciali e quant’altro (imposte che per legge vengono dedicate alla salvaguardia ambientale e non per “uccidere” animali)”.
In attesa del riscontro che il vice sindaco Nieri dovrà dare c’è inoltre da segnalare la “coerenza” della centralinista che posta di fronte alla domanda del cittadino cacciatore se “mangiasse pesce” ha risposto: “regolarmente ma io non uccido”. E’ notorio che i pesci utilizzati per l’alimentazione sono quelli morti per vecchiaia!
( 8 settembre 2014 )
Arci Caccia