Arci Caccia: Roma, metafora sull’avvio degli ATC romani, “va tutto bene madama la marchesa”; le critiche di Andrea Serveri di Arci Caccia Roma e Provincia.
L’Arci Caccia infatti ha lavorato per anni insieme alla provincia di Roma e l’allora assessore Lo Fazio per far partire questi due organismi vitali sia per la completa applicazione della 157 sia per la gestione, auspicabilmente oculata ed efficiente della gestione venatoria nel territorio. Auspicabilmente oculata ho scritto, ecco questo è il nodo cruciale. A distanza di un anno dalla sua nascita sia l’ATC RM1 che l’ATC RM2 si dimostrano fortemente in affanno da un punto di vista operativo, ad onor del vero in modo particolare l’ATC RM2infatti sotto il profilo dell’operatività non risulta pervenuto. La governance dell’Ambito sembra più interessata ai titoli onorifici che all’efficienza interna, con uno stallo su tutti i fronti, scritto questo nel mese di luglio a due mesi dall’inizio della stagione venatoria la cosa assume un particolare significato in termini di aspettative.
Mi permetto anche di segnalare che peraltro il concetto di trasparenza nella gestione dei soldi dei cittadini contribuenti dovrebbe far riflettere sulla necessità di dover essere sempre in una piramide di vetro, consentendo a tutti di poter vedere in tempo reale, delibere, bandi, nomine e financo i verbali degli organi di governo interno con i relativi allegati. Non credo infatti nel rispetto delle norme sulla trasparenza che un ambito territoriale di caccia abbia necessità e diritto a secretare qualcosa, neanche fosse un’agenzia di intelligence governativa. A fronte insomma di un aumento del 600% delle tasse (assolutamente legittimo nel caso della maggioranza degli ATC italiani) non credo ci sarà un apprezzabile e proporzionale aumento delle risorse gestite e dell’efficienza generale, non mi sembra però ci sia neanche un aumento delle competenze in campo, relegando spesso gli organismi a calderoni di interessi di bottega e presunti poteri.
Se per l’ennesima volta il senso di partecipare alla gestione inizia e finisce con il vanto di essere semplicemente membri di un ATC eventualmente sgangherato ed inoperoso mbè meglio starne letteralmente fuori. In effetti nessuna presenza dell’Arci Caccia nel comitato direttivo del RM1 e di recente il membro proposto per l’ATC RM2 si è dimesso lamentando guarda caso l’inesistenza di trasparenza sia nelle comunicazioni che nelle decisioni interne con gravissimo danno di immagine all’esterno.
Ci sarà totale coinvolgimento e partecipazione da parte dell’Arci Caccia di Roma solo il giorno che gli ATC decideranno bontà loro di dotarsi di una struttura all’altezza di governare il territorio con professionalità e competenza nel rispetto di tutti gli iscritti a prescindere dalle associazioni di rappresentanza che in quanto tali devono solo fornire il massimo delle energie operative fuori dai soliti salottini di interessi personali o come si diceva la tanto evocata “Marchesa”. Per il momento ci limitiamo a prendere atto delle cose e a controllare ciò che trapela faticosamente dalle “segrete stanze”.
Andrea Severi
Presidente Arci Caccia di Roma e Provincia
( 25 giugno 2014 )