Nel corso di un’audizione in Consiglio Regionale del Piemonte, l’associazione Arci Caccia ha contestato la proposta di vietare la caccia la domenica e nei giorni festivi. L’incontro si è svolto questa mattina, mentre il Consiglio Regionale sta proseguendo l’esame del Disegno di legge 182, che riforma la disciplina dell’attività venatoria in Piemonte. È prevista per la prossima settimana un’audizione delle associazioni animaliste.
Il responsabile piemontese Arci Caccia, Remo Calcagno, ha posto al centro del ragionamento la proposta dei gruppi M5s, Sel e Articolo1 riguardante il divieto la domenica e nei giorni festivi e, rivendicando il ruolo di mediazione svolto durante tutto l’iter legislativo del provvedimento dell’assessore regionale, ha chiesto il ritiro degli specifici emendamenti. “Nutriamo forti dubbi sulla reale utilità di un simile divieto, che non aiuta certamente la gestione della fauna, tantomeno la salvaguardia della sicurezza delle persone.
Anzi, condizionata da una chiara impronta ideologica, una simile decisione finirebbe per allontanare tantissimi praticanti, nonostante la caccia sia autorizzata da una legge dello Stato”, ha detto Calcagno. Le ripercussioni negative, secondo l’associazione, “in primo luogo sono quelle occupazionali, visto che in Piemonte operano oltre 140 aziende faunistico-venatorie, con circa cinquecento persone impiegate. Oltre agli allevamenti di selvaggina, verrebbero poi danneggiati anche gli Ambiti territoriali e i Comprensori alpini, già sofferenti per la mancanza di fondi sufficienti”.